«L’importante è che tutti continuiamo a crederci, nel cinema e in altre cose. E dunque: noi credevamo, noi crediamo”». Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (nella foto stringe la mano al regista Mario Martone, vincitore di 7 David), ha concluso venerdì il suo tradizionale discorso al Quirinale alla presenza dei candidati ai David di Donatello. Napolitano aveva inaugurato la cerimonia, dichiarando: «Ho ascoltato, come sempre, Gian Luigi Rondi, e non posso non compiacermi anche io del clima più disteso in cui la cerimonia in Quirinale si svolge quest’anno. E si spiega perché in sede governativa sono state prese delle decisioni e non solo annunciati degli impegni. Inoltre, perché è motivo di soddisfazione il crescere dell’attività di produzione cinematografica quest’anno, con risultati di qualità che si esprimono in una così nutrita partecipazione alle candidature ai David di Donatello».
Facendo riferimento all’intervento del ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, il Capo dello Stato ha quindi rilevato : «Ci ha dato il senso di una convinzione e di una volontà politica per la valorizzazione e lo sviluppo del nostro cinema. E questo ci induce a guardare con maggiore fiducia al futuro». Il Presidente Napolitano ha quindi ringraziato per il David di Donatello Speciale per i 150 anni che gli è stato consegnato: «Non è un David destinato alla mia persona – ha detto – e tantomeno per meriti cinematografici: è un David destinato all’Italia, per avercela fatta dal 1860 ad oggi, e non è stato facile, non è stato poco. Ed è giusto guardare in questo orizzonte a quel che il cinema ha dato all’Italia». (Foto: www.quirinale.it)
© RIPRODUZIONE RISERVATA