Intervistata durante un episodio del podcast Armchair Expert, l’attrice Natalie Portman ha ammesso di aver risentito parecchio, nel corso della sua vita, dell’immagine da “lolita” che le è stata cucita addosso sul grande schermo quando era ancora una bambina, portandola ad essere sessualizzata da uomini molto più grandi di lei.
Il suo esordio, come tutti ricorderanno, è infatti avvenuto a soli 13 anni con il film Léon, dove interpretava – al fianco di Jean Reno – il personaggio di Mathilda, raffigurata come una ragazzina dall’aspetto e dai modi forse più maturi rispetto alla sua età. In seguito, nel 1996 – ovvero due anni dopo – Natalie Portman è apparsa anche nel film Beautiful Girls, dove prestava il volto alla tredicenne Marty, che intrattiene una sorta di relazione con un uomo adulto.
A tal proposito, l’attrice ha svelato di essere sempre stata consapevole, anche all’epoca, “di essere ritratta come una Lolita”, ma quello che non sapeva era che la cosa avrebbe influenzato radicalmente il suo modo d’essere:
«Credo che essere sessualizzata da bambina mi abbia allontanata dalla mia stessa sessualità. Mi ha resa fragile e spaventata, facendo sì che l’unico modo che avessi per sentirmi al sicuro, fosse l’essere più prudente e seria. Molta gente aveva l’impressione che fossi una sorta di bacchettona. E io ho consciamente coltivato quell’aspetto della mia personalità, perché credevo che se la gente mi avesse rispettata e presa sul serio, allora non mi avrebbe sessualizzata. […] Quando ero adolescente ero tipo “no, non voglio comparire in nessuna scena di nudo”. Ho quindi iniziato a scegliere ruoli in cui non ero sexy, perché mi spaventava il modo in cui sarei stata percepita e come non mi avrebbe fatta sentire al sicuro. […] Il fatto è che a quell’età la gente ha la propria sessualità, i propri desideri, la voglia di esplorare e di essere aperti a tutto. Ma non ti senti bene se ci sono uomini adulti interessati a te in quel modo e tu sei tipo “no no no”. […] Credo che aver costruito quella fortezza intorno a me, non mi abbia permesso di esprimere quello che ero davvero all’epoca. Ha cambiato il mio modo d’essere.»
A sostegno delle sue parole, ricordiamo che per i motivi sopracitati Natalie Portman rifiutò anche il ruolo da protagonista nel film Lolita di Adrian Lyne, che venne in seguito assegnato all’attrice Dominique Swain. Cosa ne pensate delle sue dichiarazioni?
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