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«Ne ho la responsabilità»: Christopher Nolan spiega perché continuerà a fare film costosi e su larga scala

Il regista, pur apprezzando le produzioni più indipendenti, ha espresso le sue ragioni sulla scelta di non voler ridimensionare i costi dei propri film

«Ne ho la responsabilità»: Christopher Nolan spiega perché continuerà a fare film costosi e su larga scala

Il regista, pur apprezzando le produzioni più indipendenti, ha espresso le sue ragioni sulla scelta di non voler ridimensionare i costi dei propri film

Christopher Nolan Oppenheimer

Christopher Nolan, a quanto pare, non ha intenzione di produrre in futuro dei film più piccoli, a livello produttivo, rispetto a quelli che ha realizzato finora. 

Si dichiara un fan di alcune produzioni indipendenti contemporanee, come Aftersun, che definisce “un bellissimo film”, e Past Lives (“sottile in un modo bellissimo”), ma ha dichiarato alla rivista Time che non tornerà a realizzare opere più a basso costo, pur avendo lui stesso iniziato con produzioni dai finanziamenti più risicati, come Memento, ed essere passato poi a film dai set più grandi e dai budget molto costosi. 

«Sono attratto dal lavorare su larga scala perché so quanto sia fragile l’opportunità di mobilitare quelle risorse – ha detto Nolan sull’argomento -. So che ci sono così tanti registi là fuori nel mondo che darebbero il massimo per avere le risorse che ho messo insieme, e sento di avere la responsabilità di usarle nel modo più produttivo e interessante.»

Oppenheimer, l’ultimo film di Nolan, è costato 100 milioni di dollari, molto meno dei 200 milioni del penultimo film del cineasta, Tenet. L’ha girato in circa 60 giorni e la scenografa del film, Ruth De Jong (che ha lavorato alla terza stagione di Twin Peaks e ai film Manchester by the Sea e Il petroliere), ha specificato di aver tagliato circa 30 giorni di riprese in modo da liberare del budget in più proprio per scenografie e location, convincendo Nolan a rinunciare ai 20 milioni di dollari stanziati per ricostruire interamente la città di Los Alamos, dove venne costruita la prima bomba atomica al mondo. A quel punto il regista ha provveduto a riorganizzare le riprese (e “a fare i compiti”, come dichiarato dalla stessa De Jong citando le sue parole), tagliando almeno trenta giorni rispetto agli 85 giorni inizialmente previsti in totale dal piano di riprese. 

Il film sul fisico Robert J. Oppenheimer, padre della bomba atomica, è stato nominato a 13 Oscar ed è al momento in prima linea per la corsa alle categorie di miglior film e miglior regista ai prossimi Oscar.

Foto: MovieStills

Fonte: Variety

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