C’è stato un tempo in cui Nicolas Vaporidis sembrava sul punto di diventare il nuovo grande nome del cinema italiano. Il successo di Notte prima degli esami, nel 2006, l’ha reso un nome di spicco e da quel momento ci si aspettava forse una presenza e una crescita costante nel mondo dello spettacolo; invece no. Pur prendendo parte a diversi progetti nel corso degli ultimi anni, lo si è visto sempre meno e ora ha rilasciato la sua ultima intervista.

L’ha ammesso lui stesso a Vanity Fair: «Sarò molto onesto, forse per la prima volta in vent’anni di interviste. Perché sarà l’ultima. L’ultima di questo genere. Basta. Sono al mio giro di boa». L’attore sembra aver deciso di abbandonare la recitazione per dedicarsi allo sviluppo della sua attività, la Taverna Trastevere, ristorante che ha aperto prima a Londra e tra poco anche a Milano. Un percorso frutto di un disinnamoramento verso il mestiere dell’attore: «Facevo le cose soltanto per soldi – ha ammesso -. Le sceneggiature che volevo non arrivavano e quelle che arrivavano non le volevo. Dovevo sottrarmi per principio, mettere un punto e a capo».

Nell’intervista, Nicolas Vaporidis ha parlato dell’enorme e inaspettato successo degli esordi, che gli ha dato popolarità. Tuttavia, «la popolarità è subdola, una droga. E il mondo dell’intrattenimento è bastardo: finché secondo alcuni – o il sistema – funzioni, vai avanti; dopodiché, next» ha dichiarato, con una vena particolarmente malinconica. Ha anche riflettuto sul perché le cose non siano andate più bene: «Mi sono dannato a fare congetture. Non credo che mi abbiano spinto volutamente fuori: nessuna congiura contro di me. È la ruota che gira». Ha riassunto poi così la sua carriera: «Se i miei 20 anni hanno avuto l’accelerazione di un razzo di Elon Musk, i 30 sono stati un purgatorio, durante i quali ho capito due cose: niente sarebbe stato come l’avevo immaginato, tanto più sali, tanto più è grosso il botto quando cadi».

L’ultima volta che abbiamo visto Nicolas Vaporidis protagonista sul piccolo schermo, è stato grazie all’Isola dei Famosi del 2022. Un programma che ha accettato di fare per «congedarmi dal sistema, arrivederci e grazie. Poi, ho chiesto un sacco di soldi e me li hanno dati». Ha preso l’equivalente di 6-7 anni di stipendio del suo general manager a Londra, ma non senza qualche difficoltà: «Odiavo stare all’Isola, mi vergognavo come un ladro: altro che esperienza di vita! Ma mi avrebbe dato una bella sicurezza economica. Da regolamento, se avessi lasciato non avrei preso nulla. Allora, sorprendendomi di me stesso, ho resistito. Fino alla fine. Cento giorni, l’edizione più lunga, con 14 chili persi. La mia preoccupazione era non trascendere mai durante le discussioni, non mettere in imbarazzo i miei cari. È stato il mio ultimo giro di giostra» ha raccontato.

Le offerte arrivate in seguito non ha neppure provato a valutarle: «Di fronte a tre o quattro provini ho anche pensato: ‘Non ne sono più capace’. Giuro. Leggevo a pappagallo, non interpretavo». Tornerebbe al cinema per lavorare di nuovo con Ridley Scott, ma solo «se mi fa fare Il gladiatore e non quattro pose come in Tutti i soldi del mondo» e conferma che ora il suo progetto di vita è l’espansione di Taverna Trastevere, il simbolo della sua svolta.

Foto: Morena Brengola/Getty Images

Fonte: Vanity Fair