Come i racconti di tante star hollywoodiane insegnano, è capitato a molte di loro – soprattutto a inizio carriera – di venire apostrofate per dei dettagli fisici, in maniera spesso nient’affatto sibillina. Alla lista si è aggiunta di recente anche Nicole Kidman: la star australiana ha rivelato al Radio Times Podcast che in passato le era stato detto che non avrebbe mai avuto una carriera hollywodiana degna di questo nome a causa della sua altezza. 

«Mi è stato detto: Non avrai una carriera. Sei troppo alta» ha detto Kidman, raccontando di come, durante l’audizione per un ruolo nel musical Annie, alle aspiranti interpreti veniva misurata l’altezza e quelle troppo alte venivano immediatamente scartate.

«Una volta la gente mi diceva: “Com’è l’aria lassù?“. Ora mi dicono: “Sei molto più alta di quanto pensassi“ – ha dichiarato – O magari gli uomini si domandano quanto sono alti i tacchi che indosso. Sul red carpet penso sempre di diventare una giraffa, perché mi fanno avere sempre scarpe molto alte. Detto questo, ho avuto problemi al ginocchio e cose di ogni genere, in parte a causa della mia altezza».

Il bullismo che ha dovuto affrontare a causa della sua altezza ha portato anche a preziose lezioni che ha impartito alle sue figlie: «Quello che dico alle mie figlie è che niente di tutto ciò ha importanza. Ciò che conta è il modo in cui permetti agli altri di dirti “sì” o “no” e se lo accetti. La resilienza interiore come essere umano è il vero superpotere».

Kidman, alta 1 metro e 80, ha aggiunto di aver spesso finto di essere alta 1 metro e 75. L’attrice ha recentemente ripreso il ruolo della madre di Aquaman, la regina Atlanna, nel sequel della Warner Bros. Aquaman e il regno perduto. Apparirà prossimamente nella serie limitata di Prime Video Expats, di cui è anche produttrice esecutiva. La serie è diretta dalla regista di The Farewell –  Una bugia buona Lulu Wang e debutterà il 26 gennaio sulla piattaforma streaming.