L’acclamato ma controverso M. Night Shyamalan ha svelato perché pensa che i suoi film non piacciano ai critici. L’esperto regista, produttore e sceneggiatore è considerato una figura particolarmente influente nel cinema del XXI secolo, soprattutto per quanto riguarda il genere horror e thriller e la sua vasta filmografia vanta un incasso cumulativo di 3,3 miliardi di dollari a livello globale. Nonostante l’enorme successo commerciale di Shyamalan, nel corso degli anni i suoi film hanno ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica.
In un’intervista, rilasciata a The Atlantic, il cineasta ha dichiarato che la critica potrebbe trovare i suoi film «più facili da digerire» se fossero incentrati su «matematici indiani o qualcosa del genere». Parla in particolare di Lady In The Water, il suo thriller fantasy del 2006 che è stato stroncato dalla critica, affermando che ciò che molti hanno additato come “caos“, lui lo percepisce come una sorta di “jazz“. In particolare, ha espresso nella seguente dichiarazione perchè ritiene che la critica bistratti i suoi film: «Sono un immigrato, in fin dei conti, e non racconto storie di immigrati. A volte mi sembra che sarebbe più facile da digerire se facessi film su matematici indiani o qualcosa del genere. Allora avrei il beneficio del dubbio».
L’illustre carriera del regista indiano è iniziata con un paio di successi di critica e commerciali che lo hanno rapidamente consacrato come uno dei più talentuosi cineasti emergenti in circolazione. Il suo esordio, Il sesto senso, gli è valso due nomination agli Oscar e vanta un indice di gradimento dell’86% su Rotten Tomatoes, il punteggio più alto che abbia collezionato sul sito web fino ad oggi. Anche i film successivi, come Unbreakable e Signs, hanno ricevuto recensioni entusiastiche dalla critica, che ha lodato soprattutto le capacità di scrittura di Shyamalan.
Non tutte le sue pellicole più recenti, tuttavia, hanno incontrato il favore di pubblico e critica. L’ultimo dominatore dell’aria del 2010 avrebbe dovuto dare il via a una trilogia, ma la pessima accoglienza da parte della critica e gli scarsi risultati al botteghino hanno fatto sì che il progetto venisse abbandonato. Split del 2016 ha ricevuto recensioni ampiamente positive, che ne hanno lodato il magistrale omaggio ad Alfred Hitchcock e l’incredibile prova attoriale di James McAvoy. Tuttavia Glass, il capitolo conclusivo della trilogia iniziata con Unbreakable e uscito nel 2019, è stato generalmente ben poco apprezzato.
Sebbene ai progetti di Shamayalan continui ad essere riservata un’accoglienza ambivalente, ci sono alcune pellicole che hanno sancito una sorta di “rinascita” della carriera del regista, a partire dal mockumentary The Visit del 2015.
Trap, ultima fatica del cineasta dietro la macchina da prese, arriverà nelle sale il 2 agosto e le prime recensioni hanno lodato il thriller in arrivo con Josh Hartnett protagonista.
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Foto: Getty (Dave J Hogan/Getty Images)
Fonte: The Atlantic
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