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«Non faccio roba per incel»: il creatore di The Boys difende il “politicamente corretto” della serie

Eric Kripke risponde ancora alle reazioni del pubblico alla quarta stagione, definita "troppo politica"

«Non faccio roba per incel»: il creatore di The Boys difende il “politicamente corretto” della serie

Eric Kripke risponde ancora alle reazioni del pubblico alla quarta stagione, definita "troppo politica"

the boys quinta stagione

Sembra che la quarta stagione di The Boys, in corso di diffusione su Amazon Prime Video, stia davvero spaccando il pubblico. Se la critica appare più convinta, gli spettatori si sono divisi tra chi ha continuato ad apprezzare il lavoro di Eric Kripke e soci e chi invece ne ha criticato il carattere “troppo politico”.

Già in una recente intervista il creatore aveva risposto per le rime, confermando la sua intenzione di non smorzare i toni dei messaggi politici, accostando inoltre il personaggio di Patriota a quello del leader dei Repubblicani Donald Trump.

Un sentimento ribadito in una nuova conversazione con Variety, in cui ha paragonato la new entry Firecracker a Marjorie Taylor Greene, una politica americana che si è distinta per essere una delle più accese sostenitrici di Trump e per aver diffuso teorie complottiste. «Spero che i “cattivi fan” siano una stretta minoranza – ha detto Kripke -. Perché davvero non riesco a capire come si possa fare il tifo per Patriota. Non è neanche particolarmente macho, è strambo, è il personaggio più debole della serie. È divertente prendere in giro la follia della destra, e ogni tanto ce la prendiamo anche con la sinistra, con il loro finto essere woke e cose del genere. Quindi mi auguro che i “buoni fan” siano la maggioranza».

Se i messaggi politici – come ribadito dallo showrunner – non sono poi così lontani da quelli dei fumetti originali di The Boys, uno degli aspetti su cui gli autori hanno voluto intervenire maggiormente è la rappresentazione femminile. Inutile dire che la loro raffigurazione della “mascolinità tossica” abbia attirato molte critiche: «Il fumetto è molto, molto orientato al pubblico maschile. Ma io non voglio fare una cosa per gli incel che si sentono tanto fighi. Voglio una storia che sia per tutti. E quindi abbiamo deciso di dare maggiore importanza ai personaggi femminili. Ha funzionato, e ci ha permesso di mostrare il punto di vista delle donne in questo mondo tossico e fatto di “macho men”».

Mentre si attende il responso definitivo dei fan sulla quarta, il creatore ha confermato che The Boys terminerà con la quinta stagione, in arrivo tra due anni. Nel frattempo, però, l’universo narrativo si espande: sono in corso le riprese per la seconda dello spin-off Gen V e stanno iniziando i lavori su The Boys: Mexico, un secondo spin-off ambientato in America Latina.

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