Non è mai rimasto in silenzio da quando ha scelto di rendere pubblica la sua diagnosi, ma forse non era mai stato così franco. Intervistato dal magazine Town & Country, Michael J Fox ha condiviso con fan e lettori un nuovo commovente aggiornamento sul suo stato di salute, parlando con onestà del timore della morte.
La star della saga di Ritorno al futuro ha ricevuto la diagnosi del morbo di Parkinson nel 1991, ad appena 29 anni, e ne ha parlato alla stampa per la prima volta nel 1998. Due anni dopo ha fondato la Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research, un’associazione che fornisce aiuto e sostegno ai pazienti nel loro percorso di convivenza con la malattia degenerativa.
A proposito della paura della morte, l’attore si era già espresso con fermezza in interviste precedenti. Ad aprile, ad esempio, aveva affermato: «Non si muore di Parkinson. Si muore con il Parkinson. Non credo che arriverò a 80 anni».
Dalle pagine del magazine, torna a ribadire la sua serenità nei confronti di questa consapevolezza:
«Un giorno esaurirò il carburante. Un giorno dirò: “Basta, non ce la faccio più, oggi non esco”. Se succederà, lo concederò a me stesso. Ho 62 anni, certo, se dovessi morire domani sarebbe prematuro, ma non sarebbe neanche così inaudito. Quindi no, non ne ho paura».
Solo una cosa spaventa davvero l’attore: «Ciò che potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza della mia famiglia», riferendosi alla moglie Tracy Pollan e ai figli Sam, Aquinnah, Schuyler ed Esmé.
L’attore ha inoltre rivelato di aver subito una serie di lesioni e fratture che lo hanno portato quasi a perdere una mano. Il tutto dopo essersi rotto entrambe le braccia, la spalla e uno zigomo: «La mia mano si è infettata e ho rischiato di perderla – ha raccontato Michael J Fox durante l’intervista – È stato un vero e proprio tsunami di sfortuna».
Per il futuro, però, c’è speranza: quest’anno, la sua associazione ha finanziato una ricerca scientifica dai risultati molto promettenti, che ha dimostrato come potrebbe essere possibile individuare precocemente il Parkinson a partire da una proteina.
Fonte: ET
Photo by Nicholas Hunt/Getty Images for Tribeca Film Festival