«Non sarà mai un successo»: persino Hayao Miyazaki ha sottovalutato uno dei suoi più grandi capolavori
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«Non sarà mai un successo»: persino Hayao Miyazaki ha sottovalutato uno dei suoi più grandi capolavori

Questo film è ritenuto oggi uno dei capolavori più maturi del Maestro. Ma persino lui all'inizio non ci credeva troppo...

«Non sarà mai un successo»: persino Hayao Miyazaki ha sottovalutato uno dei suoi più grandi capolavori

Questo film è ritenuto oggi uno dei capolavori più maturi del Maestro. Ma persino lui all'inizio non ci credeva troppo...

I film di Hayao Miyazaki

Nella storia degli Oscar, è capitato raramente che la statuetta per il Miglior film d’animazione andasse a un’opera non americana. L’unico autore a essere riuscito a sovrastare per ben due volte questo bias è Hayao Miyazaki, vincitore nel 2003 con La città incantata e di nuovo l’anno scorso con Il ragazzo e l’airone

Questi due titoli, però, non sono gli unici film del Maestro giapponese ad aver ricevuto delle nomination agli Academy Awards. Tutti ricorderanno, infatti, le grandi discussioni online dopo la cerimonia del 2014, che ha spaccato il pubblico tra chi tifava per il disneyano Frozen – Il regno di ghiaccio (che ha poi portato a casa il premio) e chi invece affermava che a spuntarla avrebbe dovuto essere Si alza il vento, l’ultimo lavoro di Miyazaki.

Un’opera semi-biografica, l’anime è uno dei lavori più maturi del regista e racconta la storia di Jirō Horikoshi, un ingegnere diviso tra il suo sogno di costruire aerei bellissimi e la consapevolezza che le sue creazioni vengano usate come armi da distruzione nell’ambito della Seconda guerra mondiale. Alla sua storia personale si intreccia quella di Nahoko, una giovane di cui è innamorato, ma che è malata di tubercolosi. 

Non tutti sanno che, nonostante oggi sia uno dei suoi film più apprezzati, persino Hayao Miyazaki in persona era inizialmente scettico riguardo Si alza il vento. In effetti, stando a un’intervista risalente al 2014, l’opera ha rischiato di non arrivare mai sul grande schermo. «In originale lo avevo disegnato sotto forma di manga, come passatempo – ha ricordato l’autore -. Il produttore Suzuki lo ha guardato e ha detto: “Perché non ci fai un film?”. Ma io ho rifiutato, molte volte, dicendo: “Non sarà mai un film di successo”».

Secondo Miyazaki, infatti, portare al cinema un anime con delle tematiche così adulte e ispirate a fatti realmente accaduti avrebbe allontanato il pubblico giovane, che era sempre stato al cuore delle opere dello Studio Ghibli: «Avremmo dovuto lasciare i bambini da parte e concentrarci di più sugli adulti. Inoltre, il nostro staff non sapeva molto di storia, e ho pensato che sarebbe stato difficile e dispendioso far loro formazione. Per non parlare del fatto che disegnare vecchi aeroplani è complicato».

Come spesso accade, a salvare il progetto è stato proprio Suzuki, che dopo molte conversazioni con il Maestro lo ha finalmente convinto a realizzare il film. Tutto è bene quel che finisce bene, insomma.

Fonte: FandomWire

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