Al Festival di Cannes si è (ri)accesa la stella di Demi Moore: l’attrice di Ghost, Proposta indecente e Striptease è stata protagonista del film di Coralie Fargeat The Substance, un body horror così gore e pieno di follie da fare il pieno di applausi da parte di critica e di pubblico.

Durante la conferenza stampa di questa mattina, lunedì 20 maggio 2024, la stessa star è intervenuta per affrontare alcuni dei temi più spinosi del film, che racconta la storia di una “vecchia” attrice sul punto di essere messa da parte che si sottopone ad un trattamento cellulare per presentare la versione migliore di sé. Deve così dividere il corpo con questo alter ego, una sorta di Dottor Jekyll e Mr. Hyde al tempo del botulino, l’abbiamo definito nella nostra recensione che potete leggere QUI. 

Una performance, la sua, che la diretta interessata ha definito come un’esperienza che non l’ha lasciata indifferente: «In fase di lavorazione, il livello di vulnerabilità e di crudezza che era richiesto per raccontare la storia era davvero chiaro – ha detto Moore -. È stata un’esperienza molto vulnerabile e ha richiesto molta sensibilità e molte conversazioni su ciò che stavamo cercando di realizzare».

Dopo Revenge, la regista mette ancora una volta al centro il corpo femminile in maniera alquanto shockante. Si sta parlando molto delle scene di nudo integrale che vedono protagoniste la stessa Demi Moore e Margaret Qualley, nuova diva del cinema di Hollywood protagonista a Cannes in Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos e ora in The Substance: «È stata un’ottima partner e con lei mi sentivo molto al sicuro – ha detto di lei la Moore -. Eravamo ovviamente molto vicini e nudi, in quei momenti ci siamo anche divertite molto a pensare a quanto fossero assurde certe situazioni. Ma alla fine si tratta solo di orientare la comunicazione e la fiducia reciproca».

Parlando di The Substance al fianco di Dennis Quaid (attore che interpreta il direttore di Rete pronto ad accantonare la protagonista, ruolo inizialmente previsto per Ray Liotta), Demi Moore ha detto che il film l’ha «spinta fuori dalla mia comfort zone» ma anche che quel tipo di immaginario e di scene erano «necessarie per raccontare questa storia», approcciata dalla regista con «molta sensibilità». La stessa regista, in conferenza, ha rivelato in qualche modo l’ispirazione dietro al film: «Non conosco nessuna donna che non abbia un disturbo alimentare o qualche altra cosa che faccia violenza al proprio corpo» ha detto.

E a chi ha domandato se questo body horror femminista sia in qualche modo anti-uomini, Demi Moore ha risposto per le rime: «Non siamo contro gli uomini, siamo contro gli stron*i». Concetto ribadito anche da Dennis Quad: «Dicono che la Fargeat odi gli uomini, no: odia gli stron*i. Ma sono anche molto divertenti da interpretare» ha ironizzato l’attore.

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Foto: Stephane Cardinale – Corbis/Corbis via Getty Images

Fonte: Festival di Cannes