Il festival delle parolacce: l'antica e liberatoria tradizione giapponese dell'Akutai Matsuri
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Il festival delle parolacce: l’antica e liberatoria tradizione giapponese dell’Akutai Matsuri

Il festival delle parolacce: l’antica e liberatoria tradizione giapponese dell’Akutai Matsuri

La terza domenica di dicembre il pacifico monte Atago, a nord-ovest della città di Kyoto, si trasforma in una cacofonia di urla e insulti liberatori nel corso dell’Akutai Matsuri – “il festival delle parolacce”.

Una tradizione antica durante la quale i partecipanti seguono dei sacerdoti travestiti da tengu, spiriti montani con l’aspetto di demonicorvo, in una processione verso il santuario sulla cima del monte. Lungo il percorso, ci si lascia andare a sfoghi variopinti e liberatori (in giapponese non esiste un gran vocabolario di parolacce, ma la creatività non manca) per espellere le frustrazioni accumulate, scacciare sfortuna e spiriti malvagi e assicurarsi un anno più sereno con un’anima “purificata”.

La giornata si conclude al santuario, tra una pioggia di mochi, dolce tradizionale a base di riso, e il grido collettivo di bakayaro, “stupido idiota”, ripetuto tre volte.

 

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