Una parte significativa dell’accogliere l’anno nuovo in Giappone passa attraverso il cibo. È la cosiddetta cucina osechi, una serie di pietanze legate alle tradizioni, accompagnate da un significato simbolico profondo e servite sui contenitori laccati, i jūbako, che trovate nei negozi alimentari più forniti e nei ristoranti più fighetti.
Il menù varia da regione a regione, ma i piatti più comuni sono: kuromame, fagioli neri dolci che simboleggiano la buona salute; nishiki tamago, involtini d’uovo in cui il giallo e il bianco simboleggiano l’oro e l’argento; kazunoko, uova di aringa che per un buffo gioco di parole simboleggiano il desiderio di fare tanti bambini; i gamberi (ebi), la cui forma arcuata ricorda un sorriso e perciò simboleggiano la felicità; il pesce rosso tai, l’arancio amaro (daidai), le acciughe cotte in salsa di soia (tazukuri) che simboleggiano tutti, per un motivo o per l’altro, abbondanza e prosperità.
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