Nuove norme per il cinema nella nuova Finanziaria
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Nuove norme per il cinema nella nuova Finanziaria

Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri prevede incentivazioni per la produzione e distribuzione italiana

Nuove norme per il cinema nella nuova Finanziaria

Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri prevede incentivazioni per la produzione e distribuzione italiana

Nel testo del disegno di legge sulla Finanziaria approvato dal Consiglio dei Ministri sono state introdotte norme a favore del cinema. L’articolo 7 infatti riguarda “l’incentivazione fiscale all’investimento finalizzato alla produzione, alla distribuzione e all’esercizio cinematografico”. Il testo prevede l’introduzione di un credito di imposta del 40% dell’apporto in denaro investito dalle società esterne al mondo del cinema e dell’audiovisivo nella produzione di opere italiane ai sensi dell’art.5 del decreto legislativo 28/2004. Un credito di imposta del 15% del costo complessivo di realizzazione di un’opera, viene riconosciuto anche alle case di produzione cinematografica che investono nella realizzazione di film di nazionalità italiana. Per quanto riguarda le case di distribuzione, viene riconosciuto un credito di imposta del 15% delle spese sostenute per la distribuzione di opere di nazionalità italiana mentre nel caso delle spese di distribuzione di film di interesse culturale nazionale, il credito di imposta è pari al 10%. Viene introdotto anche un credito di imposta del 20% per quei distributori che intendono produrre opere italiane. Infine, un credito di imposta del 30% è riconosciuto anche alle imprese di esercizio che hanno investito per la digitalizzazione delle sale e che intendono investire nella produzione cinematografica di opere nazionali (in questo caso il credito di imposta è il 20% dell’apporto in denaro per la produzione del film). Le disposizioni del presente articolo dell’art.7 sono dettate con decreto del ministro dei Beni e le attività culturali, entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge; il decreto è adottato di concerto con il ministro dell’Economia.

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