Sapete tutti cosa sia l’Oculus Rift? Per chi non ne fosse a conoscenza, il device in questione è uno dei primi che consente a chi lo indossa un’esperienza diretta di realtà virtuale. È stato il primo prototipo presentato al mondo, poi seguito anche dal Project Morpheus della Sony, questo secondo con linee estetiche più pulite. L’Oculus Rift, dopo le prime prove, ha destato molta attenzione per le sue elevate capacità tecniche, tant’è che poco tempo dopo Mark Zuckerberg procedé all’acquisto della società sviluppatrice del progetto, la Oculus VR, ora, quindi, parte di Facebook.
James Cameron (Terminator 2, Avatar), dall’alto della sua conoscenza nel campo dell’innovazione tecnologica, ha detto la sua in merito alla realtà virtuale e all’apporto tecnico che l’Oculus Rift porterà nel settore videoludico e cinematografico. «Sembra ci sia molto entusiasmo attorno a quello che, in tutta onestà, sembra una vera noia», ha affermato il regista durante la conferenza del Wall Street Jurnal a Laguna Beach, continuando: «Mi sono chiesto: quando il progetto sarà maturo e accettato dalla gente, e si comincerà a sviluppare in VR (Virtual Reality), come sarà? Quale sarà il livello di interattività con l’utente oltre allo stare immobile e guardarsi intorno? Se ci si vuole muovere attraverso la realtà virtuale ci sono i videogiochi in giro da una vita, e l’Oculus Rift, difatti, ha un buon display ed è adatto a quel genere di cose».
Nel 1995 James Cameron produsse il film Strange Days, diretto dall’allora moglie Kathryn Begelow, incentrato proprio sul tema realtà virtuale, ma che si rivelò un flop: «Dopo la delusione, ricevetti una chiamata da Rupert (Murdock) che mi disse di non fare mai più qualcosa come quel film. Fu detto solo questo, e fu molto signorile».
Dopo aver parlato, quindi, della sua avversione verso la realtà virtuale, Cameron si è soffermato anche sul budget dei suoi prossimi film, gli attesi tre sequel di Avatar e le misure precauzionali per la riduzione dei costi, come ad esempio girare i tre film in contemporanea: «Cattureremo letteralmente tutti gli attori allo stesso tempo e faremo tutta la fotografia live allo stesso tempo, un po’ come quando si gira una miniserie. Teoricamente, questo, è un buon modo per ammortizzare i costi, che speriamo saranno più bassi di quelli del primo film (circa 200 milioni)».
Cameron ha affermato che il prototipo del sistema usato in Avatar è evoluto dal 2009 ad oggi, perciò sarà di più facile utilizzo e permetterà di eliminare passaggi inutili. Inoltre, il regista ha fatto notare che “girare” (in inglese filming) è ormai una parola obsoleta per quasi ogni aspetto di questi sequel, dato che la fotografia occupa soltanto un 20-25% dei film, mentre tutto il resto viene generato dal computer.
Avatar 2, 3 e 4 usciranno rispettivamente nel dicembre 2016, dicembre 2017 e dicembre 2018.
Fonte: The Hollywood Reporter
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