Uno degli slogan della tecnologia IMAX recita: “vuoi guardare un film o farne parte?”. Parole suggestive che rendono bene l’idea di quale spettacolo sia in grado di offrire questo tipo di esperienza cinematografica. Ma oltre al 3D c’è uno scenario che potrebbe sconvolgere la fruizione di un film nel prossimo futuro: la realtà virtuale. Oculus Story Studio ha presentato al Sundance Film Festival 2015 Lost, primo film (un corto) in VR ad avere una vetrina ufficiale di livello internazionale. Bryan Bishop di The Verge era sul posto e ne è rimasto letteralmente estasiato: «Ero lì, all’interno della storia. Lost comincia con il logo di Story Studio, e poi parte il divertimento. Sei al buio, ma poi si materializza una piccola luce: è una lucciola che vola verso di te e solo a questo punto ti rendi conto di essere in mezzo a una foresta. A questo punto, cominciano i titoli di testa, ed è come essere dentro un film. Fisicamente».
Un’avventura interattiva e in tempo reale: «La mano robot protagonista del film si muove solo se la guardo e la lucciola che fa da guida e narratore risponde ai miei movimenti». L’autore è Saschka Unseld, animatore Pixar che nel 2005 ha lavorato alla realizzazione del corto The Blue Umbrella. È chiaro che un prodotto del genere apre nuovi e sconfinati scenari sia in termini narrativi (per scrivere una storia che si sviluppi in real time, gli sceneggiatori devono avere punti di riferimento precisi) sia tecnici ed estetici. «Siamo ancora lontani da storie in VR lunghe quanto un film» spiega Bishop, ma Oculus ha già pronti altri tre corti da lanciare entro il 2015: Bullfighter, un action dal titolo già piuttosto esplicativo, Henry, una commedia con protagonista un porcospino affascinato da un palloncino, e il surreale Dear Angelica.
Il video qui sotto ci porta all’interno dell’Oculus Studio Story, seguito da alcune immagini di Lost:
Fonte: The Verge
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