Quentin Tarantino è tornato a parlare dello stato del cinema attuale soffermandosi in particolar modo sull’uso di disclaimer riguardanti contenuti potenzialmente offensivi che vengono posti con sempre maggior frequenza all’inizio dei film.
In una recente intervista il leggendario filmmaker ha espresso in maniera molto diretta il suo pensiero, svelando di detestare profondamente questa recente moda. Un trend nato in tempi recenti sull’onda di alcune pretestuose polemiche sui contenuti potenzialmente controversi di alcuni lungometraggi.
Tarantino non ha inoltre esitato a criticare aspramente coloro che affermano di arrivare a sentirsi offesi per un film, atteggiamento che a suo dire sarebbe rivelatore di una mente molto ristretta:
Rifiuto la parola “offeso”. Chiunque può sentirsi offeso da qualsiasi cosa. Francamente, penso che il più delle volte – anche se ci sono senza dubbio delle eccezioni – dire di sentirsi “offesi” da un film è la prima risposta di una mente molto ristretta. “Non mi piaceva, ed ecco perché, bla bla bla…” Ma, amici miei, sentirsi addirittura offesi..? L’arte non è un’offesa. E, anche se, in alcuni rari casi, posso comprendere, è semplicemente ridicolo rimanere offesi dal contenuto di un film.
Il regista poi si lancia in un’affermazione che ha del sorprendente, quando ammette che persino a lui è capitato di sentirsi offeso a causa di un film. Pur non svelando il nome del misterioso film – il quale è stato rilasciato circa 10 anni fa – Tarantino ha raccontato di essersi presto reso conto di come ciò si trattasse in fin dei conti di un suo problema:
Ecco, c’è un film uscito negli ultimi dieci anni – che non citerò – che mi ha davvero offeso. Ma più ci pensavo, più mi rendevo conto che si trattava di un mio problema. Un mio f**tuto problema. Lo trovavo razzista. Avrei voluto malmenare il regista. Penso ancora oggi che si tratti di un film razzista. Ma alla fine, amici miei, si tratta solo di un c**zo di film.
Il regista intanto si appresta a iniziare la produzione di The Movie Critic, l’atteso decimo film della sua carriera, che dovrebbe inoltre segnare il suo ritiro dal mondo del cinema. È stato confermato che il film sarà ambientato nella Los Angeles del 1977, nel periodo di massimo splendore della cosiddetta “Nuova Hollywood”, movimento cinematografico che ha dato impulso alla carriera di registi come Martin Scorsese, Steven Spielberg, George Lucas, Francis Ford Coppola e Brian De Palma.
Come più volte ribadito dallo stesso Tarantino, tale periodo ha segnato l’immaginario cinematografico del filmmaker, allora adolescente. Non stupirebbe quindi se The Movie Critic si rivelasse – come e più delle altre opere del regista – come una vera e propria lettera d’amore verso la Hollywood di fine anni ’70.
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Foto: Andreas Rentz / Getty Images
Fonte. WorldOfReel
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