Olmi, Leone d'Oro dalle mani di Celentano
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Olmi, Leone d’Oro dalle mani di Celentano

Sarà il "Molleggiato" a consegnargli il 4 settembre il premio che corona una straordinaria carriera, nel giorno della presentazione della versione restaurata di Yuppi Du

Olmi, Leone d’Oro dalle mani di Celentano

Sarà il "Molleggiato" a consegnargli il 4 settembre il premio che corona una straordinaria carriera, nel giorno della presentazione della versione restaurata di Yuppi Du

Ermanno Olmi riceverà il Leone d’Oro alla carriera della 65ª Mostra del Cinema di Venezia (27 agosto – 6 settembre) dalle mani di Adriano Celentano. La cerimonia di premiazione si terrà giovedì 4 settembre alle 16.30 nella Sala Grande del Palazzo del Cinema e sarà preceduta dalla proiezione dei due documentari industriali realizzati da Olmi a inizio carriera per il Servizio Cinema dell’Edison Volta: Manon finestra 2 (1956), realizzato in collaborazione con Pasolini e dedicato agli operai della centrale sull’Adamello, e Tre fili fino a Milano (1958), cronaca della costruzione di una linea elettrica nell’alto Chiese, presentato proprio a Venezia cinquant’anni fa. Opere con cui Olmi parlava di uomini, natura e lavoro, temi cari anche a Celentano, a lui legato da un’amicizia storica che lo aveva portato nel 1959 a prestare il suo rock alla colonna sonora de Il tempo si è fermato, storia dell’incontro tra un ragazzo di città e l’anziano guardiano di una diga nell’alta valle dell’Adamello. Una pellicola girata in presa diretta e con attori non professionisti, in cui Olmi confermava la sua attenzione per i gesti e i volti della gente comune, che verrà riproposta al termine della cerimonia, a 49 anni dalla prima presentazione, sempre a Venezia. Una giornata storica che si concluderà alle 22 con la proiezione in anteprima mondiale della versione restaurata e remixata di Yuppi Du, diretto e interpretato da Celentano nel 1975, con Charlotte Rampling e Claudia Mori, molto apprezzato al Festival di Cannes di quell’anno. «Se cinquant’anni fa una maga mi avesse detto che un monello di periferia, un ragazzino “scatenato”, simpatico e ribelle un giorno mi avrebbe consegnato il più prestigioso dei premi, avrei detto che me la stava raccontando grossa», ha detto Olmi. «E invece è andata proprio così. è chiaro ormai che i destini degli uomini hanno nel tempo della loro vita appuntamenti non del tutto casuali. Come questo, che mi onora e mi reca molta gioia».

Da.Mo.

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