Nonostante sia indubbiamente il manga e anime shonen di maggior successo degli ultimi trent’anni, anche One Piece non è esente da critiche da parte del fandom. Una delle principali riguarda l’eccessiva sessualizzazione a cui Eiichiro Oda sottopone i suoi personaggi femminili, che spesso vengono raffigurati con un seno sproporzionato (celebre il cambiamento di Nami e Nico Robin, che dopo il time skip hanno visto aumentare a dismisura le loro forme), oppure con indosso solo degli striminziti bikini, anche durante le scene di combattimento.

Mentre per molti fan, giapponesi e non, questo tipo di fanservice non è fastidioso, altri si sono sempre espressi in maniera critica verso questo lato di One Piece. Lo stesso avviene per il merchandise e le action figure, che tendono a rappresentare le eroine in pose eccessivamente sexy e provocatorie.

Negli ultimi giorni, nei gruppi di fan si è acceso un dibattito proprio su questo argomento, quando una casa di produzione di giocattoli per collezionisti ha annunciato l’arrivo sul mercato della statuetta di Jewelry Bonney, nel design dell’arco di Egghead. Nonostante il brand descriva la figure come «dinamica, affascinante ed energetica», una pagina di appassionati di One Piece non ha potuto fare a meno di notare che in realtà il design sia quello di una “pin up” e vada a calcare soprattutto sulle forme esagerate della ragazza. Il tutto si complica ulteriormente quando ricordiamo che, benché sia in grado di alterare il suo aspetto per rendersi più grande, Bonney in realtà è una bambina di 12 anni.

Il post della pagina ha generato un dibattito tra i fan, con molti utenti che hanno ripreso a criticare Oda per il design dei suoi personaggi femminili (non c’è alcuna conferma, tuttavia, che sia stato proprio lui ad approvare il design di questa statuetta). Un appassionato, ad esempio, ha ricordato un Q&A in cui un lettore di One Piece ha chiesto al mangaka una dritta per disegnare meglio le donne, e lui avrebbe risposto di immaginare la figura femminile come «tre cerchi con la forma di una X». Avrebbe poi aggiunto, sempre a mo’ di battuta, che «le lettrici si sarebbero sicuramente lamentate», ma che l’aspirante disegnatore avrebbe dovuto «perseverare e continuare a esercitarsi».

Resta da vedere, ovviamente, quanto sia stato coinvolto l’autore nella produzione dell’oggetto. Quel che è certo è che le voci critiche, a giudicare dal numero dei lettori ed estimatori di One Piece, sono decisamente la minoranza. 

Fonte: ComicBook