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Oppenheimer, non chiamatelo “biopic”: per il regista Christopher Nolan è «un genere inutile»

Il film con Cillian Murphy è il biopic di maggior successo della storia del cinema. Ma non per il suo regista

Oppenheimer, non chiamatelo “biopic”: per il regista Christopher Nolan è «un genere inutile»

Il film con Cillian Murphy è il biopic di maggior successo della storia del cinema. Ma non per il suo regista

oppenheimer christopher nolan

Tra i record che Oppenheimer ha superato durante la sua corsa al box office c’è anche quello di biopic che ha incassato di più nella storia del cinema. Un risultato eclatante, “strappato” lo scorso settembre a Bohemian Rhapsody con Rami Malek, che nel 2018 aveva portato su grande schermo la storia di Freddie Mercury dei Queen.

Ma occhio a definire Oppenheimer “biopic”: il regista Christopher Nolan non è assolutamente d’accordo.

In un recente intervento per la City University of New York, Nolan ha spiegato come mai rifiuti il concetto di film biografico, fino al punto da definirlo “inutile”. 

«Nelle biografie scritte post-Freud c’è una tendenza ad attribuire le caratteristiche di una persona alla genetica. La trovo una visione molto riduttiva di un essere umano – ha osservato il regista -. Se stai scrivendo un libro di 500 o 1000 pagine, c’è un modo di bilanciare questo aspetto mostrando l’individualità e le esperienze di una persona. Ma quando stai lavorando con una sceneggiatura, che deve essere necessariamente semplice ed essenziale, è davvero riduttivo».

Questo è anche il motivo per cui nel film non vediamo mai l’infanzia di Oppenheimer e non seguiamo davvero tutto l’arco della sua esistenza: per Nolan non si tratta di un racconto biografico.

«Ecco perché il concetto di “biopic” non funziona ha continuato il regista -. È un genere inutile, e io voglio lavorare solo con generi utili. Oppenheimer in realtà è un heist movie, per tutta la parte relativa al Progetto Manhattan e alla questione del processo. “Biopic” è qualcosa che diciamo di un film che non sappiamo classificare esattamente secondo le etichette narrative. Nessuno direbbe che Lawrence d’Arabia o Quarto potere sono biopic. Sono film d’avventura. Sono film che raccontano la vita di qualcuno. “Biopic” è un genere inutile, in quanto non è definito da caratteristiche specifiche e convenzioni che possono attirare il pubblico e creare una connessione con chi guarda».

Nel corso dello stesso evento, Nolan ha fornito la sua spiegazione riguardo a una delle principali critiche sul finale del film, ovvero la decisione di omettere completamente le immagini della devastazione delle città di Hiroshima e Nagasaki dopo lo scoppio della bomba atomica. Trovate la sua dichiarazione CLICCANDO QUI.

Fonte: Variety
Foto: Lia Toby/Getty Images

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