Qualunque fan devoto e perfino un certo numero di hater e detrattori del Marvel Cinematic Universe, indipendentemente dall’attuale Fase di riferimento, a un certo punto della loro vita di cinefili potrebbe essersi posto questa stessa domanda: perché i dirigenti dei Marvel Studios riservano tante attenzioni perché i dettagli su trama e intreccio, soggetti, idee in fase embrionale oppure di vera e propria pre-produzione e sviluppo, siano sempre protette ai massimi livelli di segretezza? Ovviamente sia il quesito che le eventuali risposte possono essere affrontati in modo semiserio, ironico oppure sarcastico. E la domanda da un milione di dollari può essere posta da grandi appassionati oppure da studiosi del settore che, anche a livello accademico, hanno deciso di dedicarsi ai cinecomic e le serie targate MCU, spesso con l’obiettivo di indagare in linea generale le nuove consuetudini e i nuovi costumi dei blockbuster, i grandi successi e/o i grandi flop del panorama cinematografico contemporaneo. Tutti sappiamo che il 12 febbraio 2025 è stato anche il primo giorno d’uscita nei cinema italiani dell’attesissimo Captain America : Brave New World. E noi avevamo già incontrato a distanza ravvicinata un irresistibile, inarrestabile Anthony Mackie in conferenza stampa a Roma per iniziare a introdurre e presentare il suo primo lungometraggio da protagonista nella parte di Sam Wilson, alias nuovo Captain America, incaricato di iniziare possibilmente a ripensare e riorganizzare una nuova squadra di Avengers dal neo Presidente degli Stati Uniti d’America, Thaddeus Ross/Red Hulk, interpretato da Harrison Ford.
E fatalmente la risposta al segreto dei segreti riguardo le modalità dei Marvel Studios e quando abbiano iniziato ad adottare determinati protocolli per tutelare i soggetti e le idee in sviluppo arriva sempre da lui, Anthony Mackie. Artista e performer che si distingue per uno stile comunicativo diretto, chiaro, esplicito, per qualcuno perfino troppo diretto, eppure sempre carico di termini e sfumature ironiche e auto-ironiche, come si conviene a una star del firmamento che non ha alcuna voglia di proporsi come un divo o magari un cliché hollywoodiano in senso classico, e neanche in chiave più contemporanea, se di quel che può essere percepito come commerciale e mainstream.
Ma passiamo al virgolettato, e scopriamo come Anthony Mackie risponde alle nostre curiosità più recondite sui Marvel Studios e il Marvel Cinematic Universe, mentre si trova ospite a The Graham Norton Show: «Tutto è iniziato con Sam Jackson. Si trova a lavoro e riceve la prima versione della sceneggiatura di Avengers. Il suo assistente avvia il donwload dello script, va nel suo ufficio e preme avvio sulla stampante. La stampante non parte e non c’è nessuna copia disponibile così chiama i tecnici. Il tecnico arriva, lavora sulla stampante, la copia a questo punto esce, viene consegnata a Sam. Solo che il tecnico aveva premuto il tasto due volte». Che questa possa essere la vera storia di come è iniziato il leak della prima sceneggiatura di Avengers potrebbe apparire come una leggenda metropolitana, degna degli alligatori nelle fogne di New York. Eppure è proprio così che tutto è iniziato. E grazie all’aneddoto condiviso dal protagonista di Captain America: Brave New World, sappiamo almeno come ha avuto l’inizio una nuova stagione per i Marvel Studios, dove anche un piccolo e insignificante errore umano non può più rappresentare una variabile impazzita.
E voi cosa ne pensate? Diteci la vostra, come sempre, nei commenti.
Fonte: Cinemablend
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