Oscar 2008: i commenti di Best Movie sulla Gazzetta dello Sport
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Oscar 2008: i commenti di Best Movie sulla Gazzetta dello Sport

Il quotidiano sportivo intervista il caporedattore Marita Toniolo sul verdetto dell'Academy

Oscar 2008: i commenti di Best Movie sulla Gazzetta dello Sport

Il quotidiano sportivo intervista il caporedattore Marita Toniolo sul verdetto dell'Academy

Dopo i consigli sui film dello scorso Natale, Best Movie (nella foto la copertina del numero di febbraio) torna a dire la sua sulle pagine rosa della Gazzetta dello Sport. Stavolta protagonista è il verdetto degli Oscar, e a commentare le scelte dell’Academy è il caporedattore Marita Toniolo. «La vittoria di Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen non può essere considerata un cambio radicale rispetto alle passate edizioni, ma è evidente che da qualche anno i giurati hanno modificato i propri gusti, allontanandosi dai kolossal. Ora preferiscono premiare il cinema più indipendente, già dalla scelta dei film candidati. La scelta degli attori è solo una conseguenza». E non mancano infatti i commenti sulle performance incensate con la statuetta dorata, né i giudizi sui film premiati per i loro attori. A cominciare dall’Oscar per il miglior attore protagonista: «Penalizzato dalle scelte dell’Academy, Il Petroliere vive grazie a una gigantesca interpretazione di Daniel Day-Lewis: il suo personaggio non sopporta che gli altri abbiano successo e finisce per autodistruggersi. è impossibile staccare gli occhi da lui, anche quando non parla». Quanto a Marion Cotillard, miglior attrice per La vie en rose , «ha ammesso quanto fosse difficile uscire ogni giorno dal personaggio di édith Piaf, che è stata bravissima ad interpretare. E il film è molto azzeccato». Se la scelta di Tilda Swinton come non protagonista è giusta ma ha un po’ sorpreso, il suo Michael Clayton va segnalato anche per la presenza di George Clooney che in questo film «interpreta il suo ruolo più bello: sembra buonista ma in realtà è un personaggio pieno di sfumature, grazie anche a una sceneggiatura molto complessa». Inappuntabile invece il premio assegnato a Javier Bardem come non protagonista del miglior film dell’anno, Non è un paese per vecchi: «Un personaggio straordinario, la vera icona del mondo che i Coen hanno voluto rappresentare: un’America crepuscolare e violenta che va alla deriva».

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