Come previsto, Joaquin Phoenix ha vinto il premio come Miglior attore protagonista per Joker. Visibilmente turbato e commosso, ha iniziato il suo “acceptance speech”, fermando subito gli applausi con uno “Stop! Stop!” e dicendo di non sentirsi superiore a nessuno degli altri nominati e dei presenti in sala.
Phoenix, a differenza che negli altri discorsi fatti per i premi vinti precedentemente, non si è concentrato sui ringraziamenti al regista o agli altri membri del cast e della crew, ma ha proseguito con un discorso molto impegnato e toccante.
«Dobbiamo combattere contro l’idea che una razza, un’idea siano dominanti rispetto a un’altra impunemente». Ha quindi sottolineato «il dono più grande» che il mestiere d’attore gli ha dato, ovvero poter dar voce a chi non ce l’ha.
Tutto il suo discorso è diventato una condanna contro qualsiasi forma di discriminazione, da quella razziale a quella contro la comunità Lgbt. Trasformandosi poi in un discorso ambientalista e antispecista: «Siamo così disconnessi dalla natura, con un punto di vista così egocentrico e autoreferenziale che andiamo nella natura e la distruggiamo». Poi ha proseguito, concentrandosi sul trattamento inumano che riserviamo alle mucche, perché prima «le facciamo inseminare e poi, una volta che hanno partorito, strappiamo loro i vitelli per far produrre loro più latte».
Riferendosi ai trascorsi tormentati tra rehab e depressione, l’attore ha concluso il suo discorso confessando di aver commesso azioni tremende nella vita e di essere stato «Un farabutto, un egoista, crudele» e «un collega con cui è molto difficile lavorare… e sono grato che molti di voi in questa sala mi abbiano dato una seconda possibilità».
Infine, ha concluso il discorso, dedicando la sua vittoria al fratello River scomparso nel 1993 a soli 23 anni, citando una frase che il ragazzo aveva scritto quando aveva solo 17 anni: «Corri verso il rifugio con amore e troverai la pace».
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Foto: Getty Images