The Batman, il cinecomic DC di Matt Reeves, si era distinto per il suo forte impatto visivo, dovuto anche alla fotografia plumbea e molto articolata dell’australiano Greig Fraser, ma ciò non è bastato a ottenere la nomination agli Oscar 2023 che, purtroppo per il film, non è arrivata nella categoria specifica. 

Una scelta che non è decisamente andata giù a Roger Deakins, il grande direttore della fotografia britannico e collaboratore abituale dei fratelli Coen, che è candidato invece per Empire of Light, accanto a James Friend per Niente di nuovo sul fronte occidentale, Darius Khondji per Bardo, la cronaca falsa di alcune verità, Mandy Walker per Elvis e Florian Hoffmeister per Tár.

«La miglior fotografia non è stata candidata – ha detto Deakins, parlando al ricevimento degli Oscar del Console Generale Britannico  – Sto parlando di The Batman. Per quanto mi riguarda quella è stata la migliore.  La ragione è molto semplice: snobismo. C’è questa tendenza generale a non considerare l’universo Marvel o altri universi molto popolari. Si tratta di lavoro. Un lavoro ben svolto lo è al di là del genere».

Per Deakins, due volte premio Oscar per Blade Runner 2049 e 1917, un altro grande snobbato è Claudio Miranda, direttore della fotografia di Top Gun: Maverick, già vincitore dell’Oscar per Vita di Pi nel 2013, mentre lo stesso Fraser l’aveva vinto lo scorso anno per Dune. Per Deakins però “lo snobismo rimane”. Il grande DOP quest’anno, come lui stesso ammette, non parte favorito, con James Friend che ha già vinto ai BAFTA per Niente di nuovo sul fronte occidentale e Mandy Walker che ha vinto l’ASC Award dell’American Society of Cinematographers per Elvis.

Quando il giornalista gli ha chiesto: “Non è ora che una donna vinca l’Oscar per la migliore fotografia?”, Deakins ha replicato: “Riguarda il lavoro, non il genere”, anche se non ha negato che un simile risultato sarebbe stato il benvenuto, “ma deve essere supportato dal lavoro”.

Foto: MovieStills, Getty (JC Olivera/Getty Images)

Fonte: Deadline

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