Paolo Sorrentino suona l'allarme per i cinema: «Il nostro dovere è salvare la sale, le piattaforme non hanno bisogno di noi»
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Paolo Sorrentino suona l’allarme per i cinema: «Il nostro dovere è salvare la sale, le piattaforme non hanno bisogno di noi»

Il regista ha parlato nell'ambito della nuova edizione del Marrakech International Film Festival, in qualità di presidente di giuria: «È un momento di confusione per i film. Non è facile vedere buoni film come lo era qualche anno fa»

Paolo Sorrentino suona l’allarme per i cinema: «Il nostro dovere è salvare la sale, le piattaforme non hanno bisogno di noi»

Il regista ha parlato nell'ambito della nuova edizione del Marrakech International Film Festival, in qualità di presidente di giuria: «È un momento di confusione per i film. Non è facile vedere buoni film come lo era qualche anno fa»

Paolo Sorrentino

Dopo il successo di È stata la mano di Dio e il recente adattamento dell’opera teatrale Sei pezzi facili, omaggio al compianto Mattia Torre da lui diretto per la Rai (tutti i dettagli in fondo all’articolo), il regista Paolo Sorrentino ha affermato di volersi riconnettere con il cinema e con l’esperienza in sala

«È un momento di confusione per i film. Non è facile vedere buoni film come lo era qualche anno fa. Questa è una cosa naturale per via delle difficoltà portateci dalla pandemia e ci vorrà del tempo per capire tale realtà», ha dichiarato il cineasta parlando alla conferenza stampa del Marrakech International Film Festival, al quale parteciperà come presidente di una giuria composta da star del cinema quali Diane Kruger, Nadine Labaki, Vanessa Kirby, Justin Kurzel, Tahar Rahim e Laïla Marrakchi.

«La cosa meravigliosa del nostro lavoro è che possiamo affrontare nuove sfide – prosegue Sorrentino – Ora la sfida per me è fare un film per il cinema, per la sala grande. Come, anni fa, la sfida per me era fare una serie TV. Ora quel momento è finito per quanto mi riguarda. Mi piacerebbe fare un film per il grande schermo perché c’è una crisi dei cinema e credo sia nostro dovere fare film per i cinema, per cercare di salvare i cinema»

«Le piattaforme non hanno bisogno di noi in questo momento – precisa ancora il regista – Ho avuto un’esperienza meravigliosa con Netflix. Non sono contrario alle piattaforme, ma potrebbe essere utile se proviamo a fare film per le sale cinematografiche dopo la pandemia e la crisi. In molti paesi, anche in Italia, stiamo perdendo molte sale».

I commenti di Sorrentino a Marrakech hanno fatto il paio con le osservazioni fatte dall’autore de La grande bellezza in uno dei dibattiti sul futuro del cinema tenutosi al Festival di Cannes di quest’anno, nel quale aveva affermato che non avrebbe fatto un altro film con Netflix: «Non ho fatto polemica contro le piattaforme. Non posso farlo perché il mio ultimo film era con una piattaforma ed è stata un’esperienza meravigliosa».

Il Festival Internazionale del Cinema di Marrakech si svolgerà dall’11 al 19 novembre. Giunto alla 19esima edizione, l’evento è dedito alla scoperta di nuovi registi alla loro opera prima o seconda e riprende quest’anno dopo due anni di stop per la pandemia. Quattordici i film selezionati, di cui 10 debutti, con 6 registe donne, opere da 14 paesi per il concorso, per un totale di 66 film da 33 paesi incluse le altre sezioni (il festival è stato aperto ieri dal Pinocchio di Guillermo del Toro per Netflix). 

«Sento la responsabilità e il dovere di prendere posizione su tutto questo come cittadino, ma come regista sono impotente sull’attualità: il mio lavoro è su ciò che già si è storicizzato, non sono un giornalista o un saggista, non penso che sia un mio compito raccontare la realtà corrente intorno, mentre come cittadino mi indigno e ne soffro», ha concluso infine Sorrentino. 


Da “Migliore” a “Gola”, passando per “Perfetta”, “Qui e ora”, “465”, “In mezzo al mare”: dal 19 novembre, e per cinque sabati consecutivi alle 22 su Rai 3, Rai Cultura proporrà “Sei pezzi facili”, sei tra le opere teatrali più famose di Mattia Torre, con la regia televisiva del Premio Oscar Paolo Sorrentino.

Tutti gli attori, scelti da Mattia Torre per interpretare i suoi indimenticabili personaggi, sono tornati in scena per questo allestimento: Valerio Mastandrea in “Migliore” che apre la serie, Geppi Cucciari in “Perfetta” (26 novembre), Valerio Aprea e Paolo Calabresi in “Qui e Ora” (il 3 dicembre), Giordano Agrusta, Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo De Ruggieri in “456” (il 10 dicembre), e ancora Valerio Aprea in “In mezzo al mare” e “Gola” (il 17 dicembre).

“Sei pezzi facili” è una produzione Fremantle in collaborazione con The Apartment, del gruppo Fremantle per Rai Cultura.

Foto: Ago Panini

Foto: Getty (Stephane Cardinale – Corbis/Corbis via Getty Images)

Fonte: Deadline

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