Presentato in concorso nella sezione Progressive Cinema alla Festa del Cinema di Roma 2024 anche il nuovo film diretto da Luca Barbareschi: Paradiso in vendita, una divertente commedia che il regista definisce come una fiaba politica dai risvolti ironici e al tempo stesso romantici, ma soprattutto fortemente identitari. Al centro, l’idea che la magnifica isola siciliana di Filicudi diventi oggetto delle mire del governo francese, che invia in avanscoperta un politico, soprannominato Richelieu (Bruno Todeschini). Con la promessa di diventare in seguito Ministro, il presunto stratega cercherà di acquisire nell’ombra tutte le proprietà immobiliari, utilizzando senza scrupoli manipolazioni, negoziazioni, compravendite e lottizzazioni. Ma dovrà fare i conti con la volitiva Sindaca di questa perla tra le isole Eolie, interpretata dalla grandissima Donatella Finocchiaro, e soprattutto con lo spirito degli isolani, ben più consapevoli che la morale di questa parabola possa essere solo una: «la bellezza non si compra».
«Sono partito da una sceneggiatura dei Fratelli Cuggia che coincideva con uno strano momento storico… Tutti in Europa sembravano intenzionati a vendere qualcosa, ad esempio la Grecia stava per vendere al Nord Europa una delle sue isole. Il titolo di lavorazione era infatti Svenduti. C’era sempre questo termine parlando dell’Italia sui giornali. Io ho nel cuore un’isola che si chiama Filicudi dove vado da quarant’anni. Pensate che i peggiori mafiosi vennero confinati qui negli anni ’70 e il risultato fu un esempio straordinario di ribellione, di una comunità piccola si ribella al potere» spiega il regista di Paradiso in vendita, Luca Barbareschi. «Arnaud proprio in questi giorni ha detto che vorrebbe comprare il Nord Italia. Sono scoppiato a ridere. Oggi è tutto finanza speculativa e quella loro arroganza, quella loro Hybris porta a pensare che la ricchezza sia più importante dell’identità o della Storia di un paese».
«Nel film si raccontano storie e leggende. Gran parte di queste leggende nascono da un periodo del dopoguerra in cui il grano veniva coltivato con la segale cornuta, che fa lo stesso effetto dell’LSD, alle Eolie eran tutti fatti di acido, vero o falso che sia. Quello che so per certo è che i pescatori hanno una preghiera segreta per tagliare le trombe d’aria. Noi durante le riprese del film l’abbiamo usata e la tromba d’aria si è disciolta. L’ho visto con i miei occhi e mi sono commosso. Questa è la magia che si contrappone a chi pensa che con i soldi si compri tutto. In sostanza volevo fare un film italiano di cuore, che emozioni e che racconti il nostro paese. E i centosessanta filicudari hanno recitato con noi» conclude Luca Barbareschi.
«La mia sindaca si fa portavoce di questa ribellione all’invasore e dalla prima lettura mi è piaciuta tantissimo. È fiera, combattiva, una leonessa. Abbiamo vissuto due mesi in questo paradiso quindi c’è stato un forte scambio con gli isolani. Luca per me è stato una sorpresa come regista. Vedere come dirige gli attori, come ha il senso della scena mi ha fatto sentire bene e casa in quell’isola meravigliosa. Non se ne facevano di commedie così in Italia da un po’ di tempo a questa parte» conclude Donatella Finocchiaro.
La prima immagine ufficiale di Paradiso in vendita di Luca Barbareschi
Foto: Daniele Venturelli/WireImage
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