Parthenope, scoppia la polemica per il film di Paolo Sorrentino: «È blasfemo»
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Parthenope, scoppia la polemica per il film di Paolo Sorrentino: «È blasfemo»

Al botteghino sta facendo faville, ma una scena in particolare ha suscitato l'ira di alcuni esponenti religiosi

Parthenope, scoppia la polemica per il film di Paolo Sorrentino: «È blasfemo»

Al botteghino sta facendo faville, ma una scena in particolare ha suscitato l'ira di alcuni esponenti religiosi

polemiche su parthenope

Tutti pazzi per Parthenope, o quasi. Nonostante il nuovo film di Paolo Sorrentino sia in testa alle classifiche degli incassi al box office, con un totale già vicino ai 5 milioni di euro, contro il film sono iniziate a piovere alcune critiche da parte di esponenti religiosi. E tutto per colpa di una scena in particolare.

Sorrentino, lo sappiamo, ha fatto dell’immaginario religioso un tratto caratteristico della sua filmografia: film come La grande bellezza e serie come The Young Pope hanno incluso elementi religiosi visti però in una chiave dissacrante, se non addirittura blasfema secondo i più critici. È il caso della scena di Parthenope in cui la protagonista, interpretata da Celeste Dalla Porta, passa del tempo con il Cardinale incaricato del “miracolo di San Gennaro” a Napoli (interpretato da Peppe Lanzetta).

Una scena che oscilla tra lo spiritoso e il lirico, che mostra un prelato decisamente sui generis, soprattutto perché termina con un rapporto sessuale all’interno della Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta, duomo di Napoli che tre volte l’anno ospita il rito dello scioglimento del sangue del santo patrono della città partenopea. A scagliarsi contro questa scena è stato don Franco Rapullino, parroco di San Giuseppe a Chiaia diventato celebre nel 1990 per quel celebre “fuitevenne ‘a Napoli” lanciato contro i giovani dopo l’omicidio di un bambino di 21 mesi durante un assalto della Camorra.

Intervistato dal ROMA, il sacerdote ha ritenuto che la rappresentazione del culto di San Gennaro sia particolarmente offensiva: «Non ha diritto di essere così blasfemo, la satira è una cosa ma a san Gennaro tutti ci tengono tengono e in quelle scene in cui inserisce un cardinale profanatore ha reso disgustoso quanto è di più caro ai napoletani, rendendoli grotteschi nella fede che invece è autentica». Ha anche aggiunto: «Napoli è migliore di quella che lui ha messo in quel film, niente si può apprezzare: sembra che tutto a Napoli ruoti incontro al potere, all’ambizione, al sesso e al denaro».

Un’opinione alla quale ha risposto anche lo stesso regista di Parthenope, Paolo Sorrentino, durante un incontro con il pubblico all’UCI Cinemas Casoria, in compagnia proprio dell’attore che interpreta il Cardinale Tesorone: «Non è un’offesa, la Chiesa è troppo intelligente, e il ‘rito’ di San Gennaro avviene ogni anno» ha dichiarato. Sulla questione è intervenuto anche l’abate della Cappella del Tesoro, Monsignor De Gregorio, rincarando la dose ma in un certo senso allontanando anche la polemica: «Le scene che riguardano il miracolo mi sono state inviate. Siamo chiari: per me il problema non è il film, il guaio è quando noi preti ci mettiamo a fare i fanatici, ad alimentare fanatismi e feticismi. Meglio che non ci badino, perché come conseguenza dall’altra parte tutto si ingigantisce» ha detto al Corriere della Sera.

Parthenope è ora nelle sale con Piper Film, ma non solo: il successo dell’ultima pellicola dal regista de La grande bellezza ha ispirato numerosi gadget a tema, come statuine dedicate ai vari e particolari personaggi che animano questo nuovo racconto della città di Napoli.

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