Paul Haggis, il regista è stato condannato per stupro: dovrà risarcire la vittima con una maxi-cifra
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Paul Haggis, il regista è stato condannato per stupro: dovrà risarcire la vittima con una maxi-cifra

Nuovi guai per il cineasta canadese premio Oscar, fermato lo scorso giugno anche in Italia con l'accusa di violenza sessuale

Paul Haggis, il regista è stato condannato per stupro: dovrà risarcire la vittima con una maxi-cifra

Nuovi guai per il cineasta canadese premio Oscar, fermato lo scorso giugno anche in Italia con l'accusa di violenza sessuale

Paul Haggis

Il regista canadese premio Oscar Paul Haggis è stato condannato da un tribunale civile di New York per lo stupro di una agente pubblicitaria nel 2013, che dovrà risarcire con il pagamento della maxi-cifra di 7,5 milioni di dollari. Il regista di Crash – Contatto fisico e sceneggiatore di Million Dollary Baby e Casino Royale, oggi 69enne, è stato ritenuto colpevole da una giuria civile della Corte Suprema di New York dopo un processo per responsabilità civile iniziato lo scorso 19 ottobre. La giuria, composta da quattro uomini e due donne, ha chiesto che siano adottati anche ulteriori provvedimenti, che saranno decisi dal giudice la prossima settimana.

Le accuse, risalenti al dicembre 2017, arrivavano da una pubblicitaria, Haleigh Breest, che lavora nell’industria cinematografica nel campo delle pubbliche relazioni. La donna sosteneva che Haggis l’avesse violentata nel gennaio 2013 (all’epoca la vittima aveva 26 anni, Haggis 59), dopo una proiezione a Manhattan, quando il regista aveva insistito per bere qualcosa a casa sua e non in un locale. Nell’appartamento a Soho, quartiere di New York, l’uomo aveva proseguito le avances, dapprima baciandola contro la sua volontà e poi costringendola a del sesso orale e tornando a violentarla. Haggis aveva respinto la ricostruzione, asserendo che il rapporto fosse stato consensuale e che Breest stesse cercando una maniera per ottenere denaro attraverso il processo.

Il regista, dal canto suo, ha sempre negato ogni accusa, atteggiamento che ha ostentato anche dopo l’arresto, lo scorso giugno, a Ostuni, in Puglia, in seguito al sospetto che avesse violentato sessualmente una giovane donna inglese di 28 anni nei giorni in cui avrebbe dovuto presenziare alla prima edizione di un festival locale e girare uno spot promozionale nella regione. La difesa di Haggis e i suoi avvocati, nel corso del dibattimento, hanno avanzato il sospetto che la denuncia di Breest fosse riconducibile all’influsso della Chiesa di Scientology, della quale Haggis è stato membro ma dalla quale ha preso le distanze, esprimendo anche dure critiche ai suoi danni. 

«Sono grata di aver avuto l’opportunità di andare in tribunale per cercare giustizia e stabilire le responsabilità, e che la giuria abbia deciso di seguire i fatti e di credermi», ha dichiarato Breest in un comunicato. Dopo la denuncia di Breest a fine 2017, altre tre donne avevano denunciato Haggis nel 2018 per stupro e aggressione sessuale.

Foto: Getty (Jim Spellman/WireImage)

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