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Pedro Almodóvar su The Room Next Door: «Serve una legge sull’eutanasia in tutto il mondo»

Primo film in inglese per il regista spagnolo, qui accompagnato da ben due attrici vincitrici del premio Oscar: Tilda Swinton e Julianne Moore

Pedro Almodóvar su The Room Next Door: «Serve una legge sull’eutanasia in tutto il mondo»

Primo film in inglese per il regista spagnolo, qui accompagnato da ben due attrici vincitrici del premio Oscar: Tilda Swinton e Julianne Moore

Pedro Almodovar con Julianne Moore e Tilda Swinton a Venezia 81

Trio di stelle all’81^ Mostra del Cinema di Venezia. La seconda settimana viene inaugurata infatti dalla presentazione ufficiale in concorso di The Room Next Door, primo film in lingua inglese del regista Pedro Almodóvar, che dirige per l’occasione due attrici premio Oscar come Julianne Moore e Tilda Swinton.

Nel film, le due interpretano rispettivamente Ingrid e Martha, care amiche da giovani quando lavoravano per la stessa rivista. Ingrid è poi diventata una scrittrice di romanzi semiautobiografici mentre Martha è una reporter di guerra e, come spesso accade nella vita, si perdono di vista. Non si sentono ormai da anni quando si rivedono in una circostanza estrema ma stranamente dolce.

Perché girare un film in inglese proprio ora, però? Lo dice il diretto interessato: «Per me è stato come affrontare un nuovo genere, avevo bisogno di avere la giusta idea e l’ho trovata nelle pagine de romanzo [What Are You Going Through di Sigrid Nunez, ndr]. Il libro è quasi inadattabile, ma mi ha interessato il capitolo in cui il personaggio di Julienne va in ospedale, ho sviluppato loro da lì. Sono due donne di una generazione che conosco, non è un’analisi della società americana ma so come trattare le donne di quel periodo. Loro due hanno capito subito il tono che volevo dare alla storia: emozionante, ma non melodrammatico».

In The Room Next Door si parla di vita ma anche di morte: «È difficile parlare di queste cose – ha ammesso Pedro Almodóvar -. Sono più chiuso del personaggio di Julienne sulla morte: non riesco a capire che qualcosa che è vivo poi deve morire. Mi sento come un bambino in questo, immaturo, perchè la morte è ovunque. Ma è qualcosa che non afferro». Per Tilda Swinton, che interpreta una donna vicina alla fine, è stato facile identificarsi con il personaggio: «Non ho mai avuto paura della morte, il viaggio per l’accettazione per alcuni è lungo, per me è arrivato prima. La sento arrivare. Ma cosa si può dire sulla morte? Si può parlare del morire: questo film parla di auto-determinazione, di prendere la propria vita e il morire e renderlo proprio, come si vuole. Parla di un trionfo, insomma».

Foto: Victor Boyko/Getty Images

Durante la conferenza stampa, il regista spagnolo ha voluto anche lanciare un messaggio: in The Room Next Door si fa largo accenno al cambiamento climatico, un tema che a quanto pare sta molto a cuore a Pedro Almodóvar: «Il film parla di una donna che muore in un mondo agonizzante – ha detto -. Il cambiamento climatico non è in dubbio, credo che ciascuno di noi debba manifestare contro questo negazionismo, a casa, sul lavoro, dobbiamo opporci a queste cose perché siamo in pericolo». Successivamente, ha affrontato anche un altro tema spinoso come quello della malattia e dell’eutanasia: «Questo film è a favore della malattia, c’è ed è presente. La cosa ammirevole del personaggio di Tilda è che capisce che per liberarsi del cancro può fare solo in quel modo. L’appoggio è molto importante e non solo per l’accompagnamento alla vita, ma anche alla morte. Senza aiuti diventa complicato, bisogna essere padroni della propria esistenza e il film parla di questo argomento. In Spagna abbiamo una legge sull’eutanasia ma dovrebbe esistere in tutto il mondo. Bisognerebbe aiutare i pazienti in questo» ha detto Pedro Almodóvar .

In chiusura, Julianne Moore ha svelato cosa l’ha convinta ad accettare il ruolo: «Con un po’ di imbarazzo ammetto che ho sempre pensato che i suoi film fossero sempre molto… spagnoli. La prima volta che sono entrata nel suo appartamento sono rimasta sbalordita: c’erano tutti i riferimenti dei suoi film. Lui è presente in tutte le cose che fa. Come attrice, ho cercato di capire il suo punto di vista del mondo, compresa questa lente sull’amicizia femminile tra due donne in età molto adulta».

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Foto: Victor Boyko/Getty Images

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