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Perché le Tartarughe Ninja si chiamano come i pittori rinascimentali italiani?

Facciamo il punto sull'origine dei nomi dei quattro fratelli nati dalle matite di Kevin Eastman e Peter Laird nel 1984

Perché le Tartarughe Ninja si chiamano come i pittori rinascimentali italiani?

Facciamo il punto sull'origine dei nomi dei quattro fratelli nati dalle matite di Kevin Eastman e Peter Laird nel 1984

Le Tartarughe Ninja della serie animata del 1987

Le Tartarughe Ninja sono molto più di un semplice fenomeno della cultura pop. I quattro personaggi creati nel 1984 da Kevin Eastman e Peter Laird, intenzionati a realizzare un fumetto parodia dei maggiori eroi mainstream, sono presto diventati protagonisti di un franchise ramificatosi in giocattoli, serie animate, film e videogiochi, diventando parte fondamentale dell’infanzia di più di una generazione.

Addestrati dal loro maestro, Splinter, le quattro tartarughe mutanti – nonché adolescenti – Leonardo, Michelangelo, Donatello e Raffaello sfruttano l’arte del ninjutsu per combattere il crimine nell’ombra, non rinunciando tuttavia ad una buona dose di leggerezza accompagnata da grandi quantità di pizza. Ma perché Eastman e Laird hanno deciso di chiamare le loro creature come i più celebri pittori del Rinascimento italiano?

Tale scelta è in effetti frutta di un processo creativo che ha attraversato varie fasi. Inizialmente i due fumettisti in erba erano sul punto di dare ai quattro fratelli ninja dei nomi tradizionali giapponesi per allinearsi con l’addestramento ninjutsu impartito da Splinter. La scelta è tuttavia ricaduta su qualcosa di meno convenzionale che ha senza dubbio aggiunto un elemento distintivo e suggestivo alla loro creazione.

In una recente intervista Kevin Eastman era tornato sull’argomento puntualizzando come tale scelta “sembrasse abbastanza eccentrica per adattarsi al concetto che avevamo in mente.” Da qui la decisione di dare alle tartarughe nomi che omaggiassero artisti del calibro di Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Donatello e Raffaello Sanzio.

Ogni membro delle Tartarughe Ninja è inoltre caratterizzato da alcune doti associate all’artista di riferimento dal quale prendono il nome. Aspetto che regala ulteriore profondità ed una personalità ben definita ad ognuno dei quattro fratelli

Leonardo, leader naturale del quartetto, ha una personalità calma ed equilibrata e mette al servizio del gruppo una spiccata mente strategica accompagnata da un forte carisma che riflette i diversi talenti e le doti intellettuali di Leonardo da Vinci.

Michelangelo può essere considerato il vero spirito libero del gruppo. Ama i piccoli piaceri della vita e si distingue per un carattere gioioso e creativo che gli permette di avere la battuta sempre pronta anche nelle situazioni più pericolose. Una personalità che, oltre a farne uno dei personaggi più amati dai fan, rispecchia tutto l’approccio appassionato e l’intensità emotiva riversati da Michelangelo Buonarroti sia alla scultura che alla pittura

Donatello è la mente scientifica ed innovativa delle Tartarughe Ninja. È la personalità più riflessiva del quartetto e il suo talento per l’ingegneria e la scienza rispecchia la natura innovativa e pionieristica dell’artista suo omonimo, il quale è noto per le sue tecniche rivoluzionarie decisamente in anticipo per i suoi tempi.

Raffaello è invece la tartaruga di maggior temperamento, caratterizzata da una personalità forte ed appassionata che rispecchia tutta l’intensità emotiva e la forza espressiva riversate da Raffaello Sanzio nelle sue opere.

Insomma, attraverso i loro peculiari nomi le Tartarughe Ninja hanno catturato l’immaginazione dei fan, e – molto probabilmente – attraverso i vari prodotti del franchise hanno contribuito a nutrire in buona parte di essi la curiosità per la storia dell’arte.

Eravate a conoscenza di questo retroscena? Fatecelo sapere nei commenti!

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