Ammettiamo anche che Dexter si sia ammorbidita e smussata con il passare delle stagioni. L’ottava e ultima smentisce nettamente questa considerazione. Già nella prima metà della stagione, quella tradizionalmente riservata alla costruzione della tensione e alla presentazione dei personaggi, vediamo (tra le altre cose) un tentativo di omicidio-suicidio di Deb, vediamo omicidi a sangue freddo, overdosi, cocaina, un Deb allo sbando, un Dexter senza punti di riferimento. Il ritorno di Hannah, poi, mette definitivamente in secondo piano tutte quelle sottotrame che in tanti hanno criticato: meno Masuka, meno Jamie, meno Batista, meno tutti, tranne fratello, sorella, amante e killer. L’ottava è una stagione molto più densa e focalizzata, forse a tratti fin troppo densa, sicuramente più tesa, violenta e disturbante di quelle che l’hanno preceduta. E più imprevedibile: gli ultimi due episodi sono insostenibili da questo punto di vista, con decine di possibilità diverse e nessun indizio su dove si andrà a parare. A livello di puro intrattenimento siamo a uno degli apici di tutta la serie.
© RIPRODUZIONE RISERVATAPerché sì: si fa perdonare le ultime stagioni
Il serial con Michael C. Hall chiude definitivamente i battenti: ecco i nostri pensieri sull'ultima puntata e sulla conclusione di una delle serie di maggior successo di questi anni