Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: Il ladro di fulmini, il nuovo fantasy di Chris Columbus (basato sul primo romanzo dell’omonima saga di Rick Riordan) approderà nelle nostra sale il 12 marzo. Il film racconta l’avventura di un ragazzino problematico di New York, Percy Jackson (Logan Lerman) che scopre di essere un semidio, un mezzosangue… figlio di una delle più importanti divinità dell’Olimpo, Poseidone (Kevin McKidd). La novità sconvolgerà completamente la sua esistenza e lo catapulterà in un mondo tanto sorprendente quanto pericoloso. Percy verrà accusato di aver rubato la potente Folgore di Zeus (Sean Bean) e per dimostrare la sua innocenza dovrà ritrovarla e smascherare il vero colpevole… con la’iuto di due amici, Grover (Brandon T. Jackson) e Annabeth (Alexandra Daddario). Il sito del magazine Empire ha incontrato alcuni dei protagonisti e il regista Chris Columbus.
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Sotto le videointerviste (in lingua originale), la traduzione dei passaggi salienti delle dichiarazioni rilasciate.
LOGAN LERMAN (Percy Jackson)
D: Eri un fan dei libri prima di avere la parte?
LOGAN LERMAN: «Non avevo mai letto niente di quei libri prima di leggere lo script, ma quando ho visto il nome di Chris Columbus ho voluto fare parte del progetto. Poi ho letto lo script e ho letto i libri, ho fatto il percorso al contrario, ma adesso sono qui e mi piace».
D: Quali sono state le principali sfide del tuo ruolo?
LOGAN LERMAN: «C’erano molte cose che mi rendevano nervoso. Non volevo essere identificabile con Percy Jackson, essere Percy Jackson. Volevo creare un personaggio che fosse diverso da me, così ho cambiato l’accento e cose del genere, perfino il modo di camminare. Sono in molti a identificarsi col loro personaggio, ma io voglio che la gente possa perdersi nel personaggio che vede».
D: Aspirazione a diventare regista?
LOGAN LERMAN: «Sì, è qualcosa che voglio fare. I film sono la mia passione, mi piace essere un attore, mi piacciono tutti i processi relativi all’industria cinematografica».
D: I film nella tua Top Five?.
LOGAN LERMAN: «Ho una Top Fifty, se vuoi una lista! Film che mi vengono in mente… Paper Moon, American Beauty, Fight Club…».
D: E’ vero che sei un burlone sul set?
LOGAN LERMAN: «Non è vero! Sono abbastanza professionale in queste cose, ma forse quando ero più giovane facevo molte cose brutte sul set, ero dispettoso da piccolo. Ora sono abbastanza professionale, ma ogni volta devo fare i conti con questa storia…. Mi piace avere chitarre intorno e torno ad allenarmi nel mio appartamento».
PIERCE BROSNAN (Prof. Brunner/Chirone)
D: PercHè ha accettato la pate?
PIERCE BROSNAN: «Ho avuto questo lavoro tramite i miei figli. Ho comprato i libri di Percy Jackson a mio figlio e se li è divorati… Poi il mio agente mi ha detto: “Ho un lavoro per te” e ho avuto il ruolo meraviglioso del Prof. Brunner. E’ un insegnante, una specie di hippy, di senzatetto e quando Percy entra nel mondo mitologico greco scopre che io sono Chirone, un centauro, il centauro, mezzo uomo, mezzo cavallo, e sono lì per proteggerlo. Il film è stato divertente da fare, anche se ci sono state delle difficoltà, tipo indossare la calzamaglia blu a pallini arancioni stando su trampoli verdi. E non è il massimo quando sei con 200 giovani molto mascolini e tu sembri lo zio di una scimmia. Comunque, l’ho fatto… Chris Columbus è un grande regista, abbiamo fatto Mrs. Doubtfire insieme. Lui fa film che durano nel tempo e meravigliosamente divertenti».
D: Cosa ti aspetta ora?
PIERCE BROSNAN: «Ho quattro film che devono uscire al momento, uno col Sig. Roman Polansky, che si intitola The Ghost, al Festival di Berlino la settimana prossima, Remember Me, con Robert Pattinson, veramente un film meraviglioso, e poi The Greatest, prodotto dalla mia compagnia.
STEVE COOGAN (Ade)
D: Ade, un cattivo da capo a piedi o è un malinteso?
STEVE COOGAN: «E’ molto cattivo, è uno dei cattivi del film, probabilmente il peggior cattivo del film, il che è divertente, ma credo che gli piaccia molto giocare, è tanto nevrotico quanto cattivo, una combinazione interessante».
D: Ci può descrivere il look da rock star di Ade?
STEVE COOGAN: «Sembra che tenti disperatamente di sembrare cattivo col look, ma sotto sotto è un mammone. Capita che diventi una furia, ma in fondo è insicuro come tutti noi e il fatto che non abbia le corna aguzze e la coda, che lo avrebbero reso simile al diavolo, lo rende più interessante. La gente ha familiarità con le rock star, e questo look lo rende riconoscibile. E’ divertente il suo voler essere grande. Certamente ha caratteristiche delle rock star britanniche, come Robert Plant e Jimmy Page, meno come Ozzy Osborne, forse un po’ come Mick Jagger».
D: Ti ha sorpreso avere una parte di cattivo?
STEVE COOGAN: «No, non completamente perché credo che venga fuori una specie di ritratto ironico. E’ bello fare il cattivo…».
D: Cosa ti aspetta ora?
STEVE COOGAN: «Sto scrivendo e poi ho fatto una commedia intitolata The Other Guys…
JAKE ABEL (Luke)
D: Ci racconti qualcosa del suo personaggi…
JAKE ABEL: «Luke è il figlio del Messaggero degli Dei, quindi ha in sé un lato dispettoso e burlone. E’ uno dei personaggi più divertenti che abbia mai interpretato. Non ci sono limiti, va dappertutto, è un vagabondo».
D: Molti avvertono diverse somiglianze tra la saga di Percy Jackson e quella di Harry Potter…
JAKE ABEL: «Lo sapevamo fin dall’inizio, ma la verità è che un film completamente diverso. La gente ha amato molto Harry, ma è così diverso: l’epoca è moderna, siamo in America, la storia è diversa. Chris Columbus non si ripete mai.
D: Cosa può dirci della famigerata attrezzatura “volante” e sulle cicatrici causate dall’armatura?
JAKE ABEL: «Ho rimediato dei lividi e delle ferite e ogni giorno volavo per ore e ore… è sorprendente, straordinario».
D: Dove vorresti vedere andare il personaggio di Luke?
JAKE ABEL: Luke è un orfano, ha visto gli svantaggi della situazione e ne è stanco. […] In un certo senso ha un’angoscia adolescenziale. […] E’ un personaggio interessante.
BRANDON T. JACKSON (Grover)
D: Che ricerche si fanno per interpretare un semidio?
BRANDON T. JACKSON: Ho studiato la personalità dei marinai, la spinta degli ormoni e cosa vuol dire essere un marinaio oggigiorno. […] Ho cercato di catturare questo e di essere migliore allo stesso tempo».
D: Il tuo Grover è meno codardo rispetto al libro?
BRANDON T. JACKSON: «Abbiamo elaborato questo aspetto io e Chris (Columbus – ndr). Per chi ha 12 anni il film era troppo duro, così abbiamo sostituito la codardia con un lato più duro, in modo che la storia si diriga verso un punto, delle esperienze che tutti hanno vissuto. Se sei un adolescente, stai ancora imparando a conoscerti».
D: Hai improvvisato molto?
BRANDON T. JACKSON: A volte è riuscito bene, altre volte no. Se fai il comico, la cosa migliore è tirar fuori una battuta, ma Chris è stato il primo regista a permettermi di essere… e questo mi ha fatto cambiare la prospettiva a livello di film. […]».
ALEXANDRA DADDARIO (Annabeth)
D: Raccontaci dell’allenamento precedente alle riprese…
ALEXANDRA DADDARIO: «Ho avuto tre settimane … perché ho avuto la parte tardi rispetto agli altri… non avevo tanto… Ci siamo allenati con le spade… Siamo arrivati ad una buona forma alla svelta…».
D: Qual è il valore dei libri di Riordan?
ALEXANDRA DADDARIO: «I bambini amano i libri, la gente ama i libri. I libri meravigliosi incoraggiano la gente a leggere. La mitologia greca si studia a scuola e il film incoraggia la gente a saperne di più e incoraggia me a saperne di più. E’ veramente un argomento meraviglioso».
D: Chris Columbus è conosciuto per essere molto divertente sul set. E’ vero?
ALEXANDRA DADDARIO: «Lo è. Gli piace fare film, ha passione e creatività ed è contagioso».
KEVIN McKIDD (Poseidone)
D: Come avete gestito il lato oscuro?
KEVIN McKIDD: «Rendere i ragazzi più grandi d’età rispetto al libro è stata una grande decisione per l’esperienza cinematografica. Non si possono mettere in pericolo i bambini, mentre con degli adolescenti come protagonbistila storia può avere più pericoli e può essere più divertente.
D: Cosa vorresti vedere negli episodi futuri?
KEVIN McKIDD: «Ho letto solo il primo libro…»
CHRIS COLUMBUS (regista)
D: Come ha evitato di percorrere il sentiero già battuto da Harry Potter?
CHRIS COLUMBUS: «Avendo diretto i primi due film della serie di Harry Potter, per me era molto importante evitare confronti cinematografici, tanto che mi sono sentito di rimuovere dal film alcuni di questi confronti, per cui il film è a sé stante. Sono stato attratto da questo film per l’idea della mitologia greca che si mescolava con l’America contemporanea… era una cosa che mi affascinava e che non avevo mai visto in un film. Questo è stato quello che mi ha eccitato all’inizio».
D: Come avete trattato la mitologia?
CHRIS COLUMBUS: «C’è un elemento di estrema oscurità e complessità nella mitologia greca, con storie che non racconteresti a un bambino di dieci anni e poi c’è la mitologia greca classica che si studia a scuola. Noi abbiamo preso la parte più classica…».
D: Come ha scelto Steve Coogan per il ruolo di Ade?
CHRIS COLUMBUS: Steve ha la capacità di mescolare un lato comico a un senso di oscurità: una grande idea per Ade! Per me era un casting ovvio. Steve poi ha portato sul grande schermo un miscuglio di rockstar… un po’ Mick Jagger, un po’ David Bowie, ed è una gioia lavorare con qualcuno che mette in evidenza un lato oscuro».
D: Come ha scelto i tre protagonisti?
CHRIS COLUMBUS: «Intanto ho scelto di innalzare l’ettà rispetto al libro. Nel libro i protagonisti hanno 12 anni e all’inizio non riuscivo a concepire delle sequenze in cui ci si deve addestrare per diventare guerrieri, ma non lo fanno i ragazzini di 11 anni, era un po’ troppo falso. Cosa si può fare per dare a quelle sequenze un po’ di sostanza, di spessore, di vera incisività? Quando ho cominciato a scrivere il film avevo in testa Logan (Lerman) perché sono rimasto davvero colpito da una sua performance. Quando è venuto per lo screen test ha colpito molto tutti noi perché era un ragazzo di 17 anni che incarnava il dolore dell’anima in un modo strano e il suo istinto di recitazione e la sua abilità come attore erano tali che sembrava recitasse da 40 anni. Credo veramente che possa diventare un grande attore, così ho costruito il cast intorno a lui, cercando di trovare persone che creassero una certa alchimia con lui. Trovare Annabeth è stata un po’ una scommessa perché le ragazzine a Hollywood pesano circa 20 chili. Pensavo: “Come diavolo facciamo a prenderne una per farle fare una guerriera se sembra che non abbia mangiato un cheeseburger da 10 anni?”. Quando è arrivata Alex (Alexandra Daddario), ho pensato che avevamo finalmente trovato qualcuno che assomigliasse a una guerriera ed è per questo che ho assegnato la parte ad Alex. Tropic Thunder è stato il mio film preferito del 2008: lì ho notato Brandon (T. Jackson) nel film e ho pensato: “Lui potrebbe essere un’interessante combinazione”. Così ho preso Brandon, Alex e Logan e hanno fatto un altro screen test insieme affinché si creasse fra loro una certa alchimia…».
D: Tornerai per fare dei sequel?
CHRIS COLUMBUS: «Se il film sarà un successo (ci spero ma sono prudente a tal riguardo), sarò felice di lavorare di nuovo con questo cast. E’ stata una bella esperienza e poi ci sono altre creature della mitologia greca da portare in vita…».