Il Permesso in Blu-Ray. Luca Argentero ci svela i segreti del film
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Il Permesso in Blu-Ray. Luca Argentero ci svela i segreti del film

In occasione dell’uscita in home video del noir diretto da Claudio Amendola, abbiamo raggiunto l’attore al telefono per farci raccontare il dietro le quinte di questo film orgogliosamente di genere

Il Permesso in Blu-Ray. Luca Argentero ci svela i segreti del film

In occasione dell’uscita in home video del noir diretto da Claudio Amendola, abbiamo raggiunto l’attore al telefono per farci raccontare il dietro le quinte di questo film orgogliosamente di genere

argentero il permesso

Un ex pugile finito in galera che impiegherà il suo permesso speciale di due giorni per vendicarsi di una promessa mai mantenuta; e forse non solo per quello… Ecco chi è Luca Argentero in Il permesso – 48 ore fuori, secondo film da regista diretto dall’attore ed amico Claudio Amendola. Dopo l’uscita nei cinema lo scorso 30 marzo, dal 2 agosto questo noir scritto da Giancarlo De Cataldo, sceneggiatore di Suburra, è disponibile anche in dvd e Blu-Ray. Ed è proprio Argentero a rivelarcene alcuni retroscena.

​Avete girato Il permesso più di un anno fa, ma immagino che per te, dato lo sforzo fisico richiesto, sia stato un film impossibile da dimenticare…
«Mi ricordo molto bene tutti i film che ho fatto, ma tra tutti Il permesso è quello che mi è rimasto più impresso. Per mesi mi sono sottoposto ad allenamenti e diete, è stato un lavoro faticoso ma estremamente interessante perché, come mi ha chiesto espressamente Claudio (Amendola, ndr), ho dovuto recitare non solo con il volto ma con tutto il corpo».

Hai recitato col corpo, ma anche con lo sguardo: i tuoi occhi scavati parlano da soli…
«Grazie. Gran parte del merito va anche a Maurizio Nardi, il make-up designer. Lui e Giorgio Gregorini, altro eccezionale professionista che quest’anno ha pure vinto l’Oscar per Suicide Squad, hanno esaltato e reso più fisiche che mai le emozioni del mio personaggio. Per non parlare del lavoro di estrema artigianalità nel creare le cicatrici e le ferite sanguinanti sul mio corpo, con calchi della mia pancia dove ogni pelo veniva aggiunto, a mano, uno a uno».

A proposito di cicatrici, quei segni sono uno dei pochi indizi che abbiamo sul passato del tuo personaggio. Anche se non è presente nel film, tu ti sarai costruito una backstory di Donato…
«Ovviamente sì, io e Claudio ne abbiamo parlato tantissimo. Ad esempio ci siamo immaginati che Donato fosse un orfano e abbiamo deciso di chiamarlo così perché quello era il nome che, in passato, si dava ai bambini negli orfanotrofi».

Un altro indizio sulla personalità di Donato è dato dal suo anello.
«Quell’anello lo abbiamo trovato per caso durante le prove costume ed è diventato la sua arma ma soprattutto lo spirito guida del personaggio. Vi è raffigurato un orso: un animale che da lontano può apparire calmo e controllato ma che, se viene fatto arrabbiare, perde il controllo e si trasforma in una forza incontrollabile, feroce, letale».

C’è una scena che non è stata inserita nel montaggio finale ma a cui sei rimasto legato?
«In realtà no, perché Claudio aveva le idee molto chiare e ha davvero girato l’essenziale, quindi tutte la mie scene sono state inserite. Mi sembra che abbia tagliato solo un paio di piccoli ruoli secondar».

Che tipo di regista è Claudio sul set? Ha aiutato il fatto che lui sia anche un attore?
«Molto. È davvero facile girare con registi-attori, mi era già capitato con Placido per Il cecchino. E questo perché ti fanno vedere, recitando, quello che vogliono da te. Non te lo spiegano a parole: è un valore aggiunto perché le parole sono sempre interpretabili. Poi con Claudio c’è un rapporto di amicizia che aiuta».

Tu hai mai pensato di passare dall’altro lato della macchina da presa?
«Finché la mia casa di produzione (ossia Inside, ndrera attiva, mi dicevo di non farlo assolutamente, anche perché vedevo soffrire troppo i giovani registi che producevo, li vedevo sclerare. Ora, avendola chiusa, un po’ per completare la mia esperienza nella filiera cinematografica, un cortometraggio me lo girerei, fosse anche solo per vedere se ho capito qualcosa di questo lavoro oppure no. Comunque rispetto per chi lo fa».

Dato che tra gli extra del Blu-ray ci sarà un backstage esteso, ci puoi anticipare un aneddoto dal set?
«L’aneddoto fondamentale è che, sul set, si mangiava benissimo: Claudio ci teneva, ha curato personalmente il catering. E io ho sofferto visto che non potevo dare un morso neanche a una mela!».

Il dvd e Blu-Ray di Il permesso – 48 ore fuori è disponibile dal 2 agosto.
Extra del Blu-ray: Backstage (esteso), Intervista a Luca Argentero, Trailer, Credits.

 

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