Peter Pan: tutte le volte che "il ragazzo che non voleva crescere" è sbarcato al cinema
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Peter Pan: tutte le volte che “il ragazzo che non voleva crescere” è sbarcato al cinema

Le trasposizioni cinematografiche più note del personaggio classico nato dalla fantasia di James Matthew Barrie

Peter Pan: tutte le volte che “il ragazzo che non voleva crescere” è sbarcato al cinema

Le trasposizioni cinematografiche più note del personaggio classico nato dalla fantasia di James Matthew Barrie

«Io credo nelle fate!». È questa la celeberrima frase che Peter Pan invita il pubblico a urlare, quella per cui ciascuno riconosce che è arrivato il momento di tirar fuori il proprio bambino interiore e riaffermare il potere della fantasia e dell’immaginazione. È la cura che il romanzo dello scrittore scozzese James Matthew Barrie impone agli adulti: credere in ciò che non esiste, per far riemergere quello spirito innocente che si cela in ciascuno di noi e sprigionarlo, seguendo l’esempio dell’eterno bambino, Peter Pan. Il ragazzo che non voleva crescere, il leader dei bambini sperduti che risiede sull’Isola che non c’è insieme a fate, pirati, sirene e indiani, e che rappresenta per tutti l’assenza di responsabilità, delusioni, sofferenze e frustrazioni tipiche della vita cosiddetta matura.

Il personaggio apparve per la prima volta nel romanzo Peter Pan nei giardini di Kensington (1906) e in Peter e Wendy (1911).  Oltre che in due diversi testi letterari e in un’opera teatrale di Barrie, è apparso molte volte al cinema, anche nel film biografico sullo scrittore, in questo caso interpretato da Johnny Depp.

Ma vediamo di ricostruire insieme in ordine cronologico inverso questo percorso. A partire dall’ultima trasposizione in ordine di tempo della celebre opera, ovvero Pan. Diretto dal raffinato Joe Wright, il film (disponibile a noleggio sul catalogo Infinity)

Il film di Joe Wright si presenta come l’apoteosi di un metodo creativo in cui il punto di partenza del romanzo viene talmente arricchito da non riconoscere quasi più la fonte originale. Alla fine di Pan saremo stati dappertutto – nella Londra di Dickens e nel Mar dei Caraibi di Bruckheimer, al fianco di Han Solo e della Principessa Leila (Uncino e Giglio Tigrato), all’Opera cinese (con Rooney Mara, perfetta) e nel regno scientifico dei cristalli, nell’arena degli Hunger Games, tra gli anelli di Saturno e tra le Sirene in sensuale girotondo. Nel cast, oltre a piccolo Levi Miller, troviamo un cast d’eccezione che vede coinvolti anche Hugh Jackman, Garrett Hedlund, Rooney Mara, Amanda Seyfried e Cara Delevingne.

Ma facciamo un passo indietro fino al 2004, anno in cui Mar Forster portò sullo schermo la storia romanzata di James Matthew Berrie, Neverland – Un sogno per la vita interpretato, in maniera toccante da Johnny Depp, Kate Winslet e Freddie Highmore. La pellicola è stata presentata fuori concorso alla 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. L’opera narra, in maniera romanzata ma sufficientemente fedele all’evolversi reale degli eventi, un periodo della vita dello scrittore. Il film è anche un viaggio nel sogno verso Neverland, ovvero in italiano «l’isola che non c’è». Il film è stato candidato a diversi Oscar, tra cui Miglior film, Miglior sceneggiatura non originale e Miglior attore per quanto riguarda l’interpretazione di Johnny Depp nel ruolo di J.M. Barrie. Il film ha ricevuto un oscar per la Miglior colonna sonora di Jan A.P. Kaczmarek.

Con un piccolissimo balzo all’indietro giungiamo a una trasposizione live-action di Peter Pan realizzata nel 2003 da P.J.Hogan (che sarà disponibile dal 16 giugno su Infinity). La trama del film non è in sé innovativa, segue, anche se non pedissequamente, quella del romanzo; ma le scelte di regia sviluppano una visione sostanzialmente diversa dallo stereotipato personaggio dell’eterno bambino, presentando un Peter Pan alle prese con le più grandi problematiche adolescenziali, dalla scoperta di se stessi attraverso la presa di coscienza dei propri sentimenti, ivi compreso l’amore, al dilemma di scegliere tra il protettivo mondo del gioco e il difficile mestiere di crescere.

Con un salto negli anni ’90, precisamente nel 1991, Hook (su Infinity è disponibile dal 2 giugno) è un sequel delle avventure originali di Peter e si concentra su un Peter cresciuto che ha perso i suoi ricordi d’infanzia. Conosciuto ora come “Peter Banning”, Peter è un avvocato di successo sposato e con due figli. Quando Capitan Uncino rapisce i suoi due ragazzi, Peter farà ritorno all’Isola che non c’è e riacquisterà lo spirito giovanile per poter sfidare ancora una volta il suo acerrimo nemico. Un’opera di Steven Spielberg in cui si dipinge la vita come un’avventura straordinaria.

Alla fine di questo viaggio troviamo la trasposizione animata Disney del 1953

Le avventure di Peter Pan (Peter Pan). È il 14° classico Disney e venne originariamente distribuito nei cinema americani il 5 febbraio 1953 e venne inserito anche nel programma del Festival di Cannes di quell’anno. Le idee di quel cartoon così geniale furono il punto di partenza di qualsiasi trasposizione successiva e modellarono l’immaginario e il look dei personaggi che sebbene subiranno sempre delle variazioni mantengono di questo immaginario filmic0 l’ispirazione.

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