Piccolo mondo Epic(o)
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Piccolo mondo Epic(o)

Viaggio tra i segreti della nuova avventura dei creatori de L'era glaciale e Rio, nelle sale il 23 maggio

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Viaggio tra i segreti della nuova avventura dei creatori de L'era glaciale e Rio, nelle sale il 23 maggio

«Basta farsi un giro in giardino per scoprire un mondo nuovo. L’ispirazione mi è venuta dalla natura qui vicino, anche se oggi non si può vedere molto». Chris Wedge indica fuori dalla finestra dei Blue Sky Studios di Greenwich, nel Connecticut. C’è la neve alta, il cielo è a dir poco minaccioso ed è scattato l’allarme bufera, poi arrivata puntualmente, bloccando per qualche giorno New York e il New England. Best Movie è stato invitato ad assistere a un’anticipazione del nuovo film dello stesso studio che ha prodotto la serie L’era glaciale e Rio. Chris Wedge, vincitore dell’Oscar per il corto animato Bunny, ne è la forza creativa ed è lui che ci guida nel mondo di Epic, descrivendone gli elementi concettuali e il laborioso processo produttivo.

«La prima intuizione di Epic risale al 1998, quando ho assistito a una mostra di quadri antichi, che ritraevano complessi reami nascosti all’interno delle foreste. L’idea che negli alberi e nelle piante potessero nascondersi mondi magnifici mi è rimasta in testa sin da quel momento, e ho subito pensato che dovevo farne un film. Il solo modo per realizzarlo sarebbe stata ovviamente l’animazione, unico strumento capace di creare un altro universo e di trasportarci nella giusta dimensione emotiva». Solo successivamente Wedge ha scoperto il racconto di William Joyce, autore e illustratore con il quale aveva già lavorato per Robots. «È stato il punto di partenza ideale per la sceneggiatura, ma abbiamo apportato una carica più grandiosa per rappresentare la guerra eterna che si svolge in natura tra le forze della vita e quelle del decadimento. Volevamo tornare a temi a noi cari, dove il mondo microspico incontra gli umani, ma anche fare un gigantesco film di azione e di avventura».

Wedge ci ha accompagnati nella saletta privata della Blue Sky, dove abbiamo assistito alla proiezione di alcune scene del film. È chiaro che si tratta di un lavoro più complesso e ambizioso, dal punto di vista tecnico e narrativo, rispetto alle precedenti produzioni dello studio. «Abbiamo curato ogni dettaglio, usando nuove tecnologie e puntando soprattutto sull’aspetto artistico e umano. La scelta del cast per le voci originali è stata particolarmente studiata, dato che le animazioni sono basate sulla mimica facciale e sulla recitazione degli attori».

La storia inizia inseguendo per i boschi lo strampalato professor Bomba, che ha dedicato la propria vita alla dimostrazione dell’esistenza di un mondo in miniatura, finora sfuggito all’osservazione degli umani. […]

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