Playlist 2012/2013. Per i cinefili doc: The Masters
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Playlist 2012/2013. Per i cinefili doc: The Masters

To The Wonder, Amour, The Company You Keep, The Master, Moonrise Kingdom, The Bling Ring

Playlist 2012/2013. Per i cinefili doc: The Masters

To The Wonder, Amour, The Company You Keep, The Master, Moonrise Kingdom, The Bling Ring

Nella nuova stagione a dominare saranno i grandi autori, quelli con la A maiuscola. Molte delle indicazioni più interessanti per il pubblico cinefilo ci arrivano dal Festival di Cannes conclusosi alla fine di maggio, ma ci piace l’idea di partire dal trionfatore sulla Croisette dello scorso anno, Terrence Malick. Con la Palma d’Oro a The Tree of Life il regista sembra aver trovato un rinnovato vigore e un’insolita prolificità che lo ha messo all’opera su ben tre progetti, come se il suo cinema sempre ermetico e rivolto a una piccola nicchia avesse trovato il crocevia dove arte e pubblico possano incontrarsi. Con quel film in cui microcosmo fisico e macrocosmo metafisico trovavano ragione l’uno dentro l’altro, Malick ha raggiunto la vetta più alta della sua indagine sulla natura umana, sul senso ultimo della vita, sul rapporto tra Bene e Male, su concetti come Fede e Grazia. Promette di attraversare lo stesso mare di riflessioni e sentimenti, l’ancora misterioso To the Wonder (il titolo è già una dichiarazione d’intenti), melò che si è aggiudicato la R del rating americano per alcune scene sessuali esplicite, la cui storia è quella di un filantropo (Ben Affeck) che, sentendosi alle strette, vola a Parigi dove scoppia la passione per un’europea (Olga Kurylenko), ma tornato in Oklahoma, dove sposa la donna (in parte per motivi di visto), vede affondare progressivamente il rapporto. Riallaccia allora una relazione con un’abitante del posto (Rachel McAdams) con cui ha alle spalle una lunga storia.
A giudicare dalle prime foto rilasciate sarà un film in cui ancora una volta prevarranno il lirismo delle immagini, la bellezza della natura, la regia sinuosa e la fotografia epica e intima allo stesso tempo. Presto seguiranno altri due film dai titoli ancora molto provvisori con la coppia protagonista Christian Bale e Natalie Portman e Ryan GoslingRooney Mara in uno solo dei due.

Da un vincitore di Cannes a quello successivo, ecco che arriverà Amour di Michael Haneke, altro melò ma che si sviluppa in direzione opposta a quello di Malick. Non è il luogo delle passioni che si accendono, ma di quelle che hanno già svolto il loro corso e guardano indietro al passato («che lunga la vita, e bella», dice l’ottantenne Anne colta da Alzheimer al marito coetaneo Georges guardando un vecchio album di fotografie). Un toccante dramma da camera che stringe l’obiettivo sulle emozioni controverse e difficili di una coppia di anziani che lottano contro la malattia e l’inevitabile decadimento del corpo, un film completamente naturalistico, di una tristezza che colpisce duro per la sua assoluta verità.

Si volta completamente pagina con Robert Redford e il suo The Company You Keep. Un ritorno in grande stile per l’attore a cui è sempre piaciuto raccontare la storia americana e con un cast all star che lo vede protagonista accanto a Shia LaBeouf, Susan Sarandon, Sam Elliott, Nick Nolte, Anna Kendrick, Julie Christie, Stanley Tucci e Chris Cooper.
Immediatamente accaparrato dal Festival di Venezia, racconta di un gruppo di attivisti contrari alla guerra in Vietnam che mette a ferro e fuoco l’America anni Sessanta/Settanta con rapine e attentati vari: i cosiddetti “weathermen”, da una canzone di Bob Dylan.
Il film, ispirato all’omonimo romanzo di Neil Gordon e sceneggiato da Lem Dobbs immagina che uno di questi attivisti si sia rifatto una vita nella piccola comunità di Albany (New York) sotto falso nome, ma che la sua copertura salti per aria nel momento in cui una sua vecchia compagna (Sarandon) viene arrestata e intercettata dal giornalista in erba Shia LaBeouf in cerca dello scoop della sua vita; scoperta che mette in azione gli agenti dell’FBI e costringe il nostro protagonista a una gara contro il tempo. C’è un distillato purissimo del cinema del settantaseienne Robert Redford in questa pellicola che dovrebbe intercettare agilmente il grande pubblico. Sembra infatti di essere tornati alle atmosfere tese a-la-Tre giorni del Condor in questo thriller dal ritmo serratissimo e dalle tematiche tipicamente redfordiane: politica, conflitti etico-morali, drammi familiari, rapporto istituzioni-servizi segreti, nostalgie vintage. […]

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