Pokémon, l'assurda storia dell'episodio che ha mandato in ospedale oltre 600 bambini
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Pokémon, l’assurda storia dell’episodio che ha mandato in ospedale oltre 600 bambini

Questa puntata mai più ritrasmessa ha dato vita a una vera e propria malattia che ancora oggi lascia interdetti medici e scienziati

Pokémon, l’assurda storia dell’episodio che ha mandato in ospedale oltre 600 bambini

Questa puntata mai più ritrasmessa ha dato vita a una vera e propria malattia che ancora oggi lascia interdetti medici e scienziati

Pokémon Pikachu

Nonostante la sua natura giocosa e allegra, il franchise dei Pokémon non ha mai privato i fan di momenti dai toni oscuri e in alcuni casi decisamente traumatici. Uno, però, li batte tutti ed è ancora oggi insuperato. Si tratta dell’assurdo caso della trasmissione dell’episodio 38 della prima stagione, intitolato in originale Dennō senshi Porygon, che avrebbe dato vita a una vera e propria malattia nota come Pokémon Shock o Pokémon Panic.

Nella puntata, andata in onda in Giappone soltanto una volta – il 16 dicembre 1997 – e poi mai più ritrasmessa, Ash, Misty, Brock e Pikachu entrano nel cyberspazio per recuperare un prototipo rubato di Porygon. Il sistema di sicurezza li attacca con dei virus, che Pikachu distrugge utilizzando la mossa Tuonoshock, dando modo così ai suoi amici di fuggire. 

Pare che la visione della scena in questione, che prevedeva dei flash di luce di colore blu e rosso causati dai fulmini di Pikachu, abbia causato una serie di reazioni avverse nei giovani spettatori, con manifestazioni di convulsioni e crisi epilettiche di massa. Secondo le stime, 12.000 dei 27 milioni di spettatori totali avrebbero avvertito mal di testa, nausea e disturbi alla vista; di questi, ben 685 bambini e bambine sono stati portati in ospedale in seguito alla trasmissione dell’episodio, e due di loro sono rimasti ricoverati per più di due settimane.

L’episodio è stato a lungo oggetto di controversie e teorie del complotto nell’opinione pubblica giapponese. Infatti, sebbene la scena in questione avesse veramente scatenato l’epilessia fotosensibile in una piccola parte dei soggetti, che andavano dai 3 ai 20 anni, la reazione di massa è stata a dir poco spropositata e ha lasciato i medici e gli scienziati interdetti per diversi anni, soprattutto quando si è poi scoperto che la stragrande maggioranza dei bambini, in realtà, non aveva riportato sintomi tali da giustificare il ricovero in ospedale.

In ogni caso, l’episodio incriminato di Pokémon è stato bandito per sempre dalla trasmissione televisiva per ragioni di sicurezza medica e sanitaria. Già dal giorno seguente, l’emittente televisiva si è scusata con il pubblico, mettendo temporaneamente in pausa la trasmissione dell’anime per facilitare le indagini delle autorità competenti. Una volta ripresa regolarmente la programmazione, i nuovi episodi sono stati affiancati da un messaggio rivolto ai bambini che spiegava brevemente quanto accaduto. Inoltre, presso gli studi di animazione sono state implementate nuove linee guida per evitare che succedesse di nuovo.

L’evento ha avuto una forte risonanza nei media giapponesi, che hanno coniato appunto il nome della fantomatica malattia nota come Pokémon Shock o Pokémon Panic. Tuttora la ragione del fenomeno risulta ignota, anche se si pensa a una combinazione di reali conseguenze su soggetti predisposti all’epilessia e isteria di massa di genitori e bambini colpiti dall’accaduto. L’episodio non è mai più stato ritrasmesso, né in Giappone, né nel resto del mondo.

Fonte: SlashFilm

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