Ha conquistato tutti nel ruolo di Bella Baxter, portando a casa lo scorso weekend il meritatissimo Oscar per la miglior interpretazione femminile. Parliamo ovviamente di Emma Stone, che in Povere creature! si è superata, dando vita a un personaggio unico e peculiare, tra i più sorprendenti che abbiamo incontrato al cinema negli ultimi anni.

Nella commedia a tinte gotiche di Yorgos Lanthimos, l’attrice veste i panni di una donna riportata in vita dopo la morte da uno scienziato sui generis, che le ha impiantato il cervello di un neonato. Di conseguenza, Bella è completamente priva di pudore e inibizioni riguardo la buona società, non prova vergogna né si cura di far bella figura davanti agli altri.

Gran parte del suo processo di emancipazione passa per la scoperta della sessualità, con una serie di scene hot che hanno fatto molto chiacchierare gli spettatori. Eppure, come aveva già affermato in passato, per Emma Stone non sono state affatto difficili da girare: «Mi sono sentita a mio agio. Per certi versi, queste scene sono state più semplici di altre perché sono coreografate. Ero preparata al fatto che si sarebbero verificate perché mi sembravano del tutto necessarie per il viaggio e la crescita di Bella, sono anche distaccate e spesso fanno molto ridere – almeno per me».

Tolte di mezzo quelle di sesso, quali sono state dunque le scene più difficili da girare in Povere Creature? L’attrice ha rivelato a PEOPLE: «Capire come camminare è stato difficile. Oppure il momento in cui ho mangiato 60 pasticcini portoghesi. Insomma, al primo morso sono deliziosi, ma alla fine ti viene davvero da vomitare». Un’altra sequenza è stata particolarmente intesa per la star premio Oscar, quella in cui Bella scopre per la prima volta l’esistenza della morte e della miseria: «È stato molto, molto più difficile delle scene di nudo. Ma per qualche motivo tutti mi fanno domande solo su queste ultime».

Il film vincitore di quattro Premi Oscar è disponibile da oggi in streaming su Disney+