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Presentato U.S. Palmese dei Manetti Bros. alla Festa del Cinema di Roma: «Il Sud ha bisogno di sogni grandi»

Dopo l'anteprima di Roma Film Fest la commedia calcistica ambientata in Calabria arriverà nei nostri cinema il prossimo 20 marzo

Presentato U.S. Palmese dei Manetti Bros. alla Festa del Cinema di Roma: «Il Sud ha bisogno di sogni grandi»

Dopo l'anteprima di Roma Film Fest la commedia calcistica ambientata in Calabria arriverà nei nostri cinema il prossimo 20 marzo

U.S. Palmese Manetti Bros.

A un anno dal terzo capitolo della trilogia dedicata a Diabolik i fratelli Marco e Antonio Manetti tornano alla Festa del Cinema di Roma con un nuovo film di registro completamente diverso: U.S. Palmese. Ovvero, una commedia a tema calcistico che racconti anche il Sud Italia da una prospettiva originale (se non inedita quantomeno insolita). A Palmi, una piccola cittadina della Calabria, l’agricoltore in pensione Don Vincenzo (Rocco Papaleo) ha un’idea folle per risollevare le sorti dell’amata squadra di calcio locale: organizzare una raccolta fondi per ingaggiare Etienne Morville (interpretato da Blaise Afonso), giocatore di Serie A noto per il suo pessimo carattere ma anche per il suo talento strabiliante. Contro ogni aspettativa l’operazione va in porto e il bomber si troverà proiettato da Milano a un contesto (e un calore umano) che scoprirà indimenticabili. E così i Manetti Bros. hanno raccontato anche la loro Palmi, che in apertura della conferenza stampa scopriamo essere il paese d’origine della loro mamma (scomparsa lo scorso luglio, riuscendo però a vedere ed approvare da autentica palmesana il primo montaggio non definitivo del film).

«Volevamo raccontare Palmi come la conosciamo noi, senza la pretesa di essere gli unici conoscitori della verità. Ma le città come Palmi, la Calabria e il Sud in genere vengono sempre raccontate con una retorica sempre un po’ negativa: che si parli criminalità, di costrizione intellettuale ma anche della prospettiva limitata del folklore. Il Sud per come vogliamo raccontarlo agli altri, compresi noi meridionali, si chiude in un racconto autodistruttivo. Tanti ragazzi vanno via da Palmi e poi si rendono conto dopo due mesi al massimo che gli manca. Forse perché tu sottovaluti dove stai» spiega il regista Marco Manetti. E gli fa eco un appassionato Rocco Papaleo: «Io sto con loro in questa visione del Sud. Il Sud ha bisogno di qualcuno che lo convinca della sua bellezza. In questo sta la forza di questo progetto, non accontentarsi di fare sogni piccoli. Il Sud ha bisogno di sogni grandi, perché veramente possiamo riscattarci. Stimo il Nord ma il Sud lo amo. E c’è bisogno di occasioni come queste».
«I nostri palmesani non sono finti, sono così, la nostra è una versione ironica ma abbiamo restituito la realtà di quello che abbiamo visto in tutto il corso della nostra vita. Noi con il nostro cinema siamo sempre in bilico. Forse è troppo coraggioso o siamo troppo pazzi, ma siamo sempre sul limite tra cadere del grottesco eccessivo o stare in equilibrio» aggiunge Antonio Manetti. E quanto al calcio contemporaneo in Italia, il tema centrale di U.S. Palmese Marco Manetti  precisa:
«Nel nostro film non parliamo fatti giudiziari ma di corruzione umana. Il calcio finisce per non essere più uno sport, i soldi e la pressione mediatica finiscono per togliergli lo spirito di uno sport di squadra. Prevale l’idea di affermarsi individualmente rispetto alla passione. Così un campione che ha perso la sua anima va a Palmi e ritrova se stesso. Il nostro slogan del film è racchiuso in questa frase: “È venuto per aiutare la Palmese ma è stata la Palmese ad aiutare lui”».
E quando la stampa chiede se il personaggio del calciatore Etienne Morville sia ispirato a Mario Balotelli, ecco la risposta dei Manetti Bros.: «No, si tratta di un discorso generale su tutti i calciatori. Balotelli è un chiaro esempio di questa deriva ma non ci siamo ispirati a lui. Questo giocatore che certo da bambino amava il calcio, quando era in campo sembrava odiare il calcio, per colpa dell’attenzione e della pressione. Sarebbe bello invitarlo a vedere U.S. Palmese e sapere cosa ne pensa. Questo è un film che vuole avere il sogno che le cose possano andare in maniera diversa. Diversa rispetto a come per Balotelli è effettivamente andata a finire nella realtà. Anche se forse ora tornerà a giocare in Italia e non è troppo tardi».
«Secondo me se lo nominate ancora si inc***a» chiude con una delle sue proverbiali, folgoranti battute Rocco Papaleo, che ha amato apprendere perfettamente il dialetto di questa piccola porzione di Calabria e interpretare così l’inarrestabile Don Vincenzo, pur con un certo rammarico per non essere stato scelto precedentemente dai Manetti per interpretare Diabolik, «più affine per caratteristiche fisiche e per una certa attitudine al crimine».
Il poster ufficiale di U.S. Palmese dei Manetti Bros.

Dopo l’anteprima della Festa del Cinema di Roma U.S. Palmese dei Manetti Bros. vi aspetta al cinema dal 20 marzo 2025. E voi cosa ne pensate? Andrete a vederlo? Diteci la vostra, come sempre, nei commenti.

 

Foto: Stefania D’Alessandro/Getty Images

 

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