Durante le sette stagioni di Pretty Little Liars, il misterioso stalker noto come “A” ha ideato una serie di trappole tanto scioccanti quanto indimenticabili, capaci di lasciare il pubblico senza parole. I fan ricorderanno per sempre la tensione e l’inquietudine che accompagnavano ogni apparizione di “A”, una figura enigmatica che sembrava sapere ogni dettaglio della vita delle protagoniste. I piani orchestrati dalla villain non sono mai semplici minacce: si tratta di vere e proprie operazioni strategiche che svelano segreti, manipolano e terrorizzano, alzando sempre di più il livello del gioco, proprio come la terrificante Casa delle bambole in cui rinchiude le protagoniste.
Tra il finale della quinta stagione e l’inizio della sesta, “A” rapisce le Liars e Mona, portandole in una casa delle bambole sotterranea, un ambiente creato nei minimi dettagli per assomigliare alle stanze delle ragazze. Qui, “A” non si limita a tenerle prigioniere, ma le manipola come fossero vere bambole, costringendole a partecipare a giochi mentali e a sopportare torture psicologiche. La Dollhouse è considerata uno degli schemi più ingegnosi e inquietanti di tutta la serie, poiché mostra fino a che punto “A” è disposto a spingersi pur di esercitare il controllo assoluto sulle sue vittime.
Il livello di precisione nella costruzione della Dollhouse e la volontà di “A” di ricreare fedelmente le vite delle Liars dimostrano non solo la sua ossessione per loro, ma anche la sua capacità di prevedere le loro reazioni e manipolarle a piacimento. La trama della Dollhouse è un perfetto esempio dell’abilità degli autori di Pretty Little Liars di mescolare thriller psicologico e dramma adolescenziale, creando momenti di tensione altissima che hanno lasciato il pubblico senza fiato.