Presentato in anteprima al Biografilm Festival e in sala dal 13 giugno il documentario che celebra il quarantesimo anniversario della scomparsa del più amato leader della Sinistra italiana: Prima della fine – Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer. Era infatti l’11 giugno del 1984 quando, dopo giorni di agonia, il Segretario del Partito Comunista Italiano si spegneva a Padova, stroncato da un ictus cerebrale proprio alla fine di un comizio, davanti alla folla che scandiva a gran voce il suo nome.
Attraverso materiali d’archivio principalmente inediti il regista Samuele Rossi costruisce un film minimalista, essenziale e straordinariamente commovente. Non assisteremo infatti ad alcun genere di intervista, commento né ricostruzione di natura storica. Al contrario, quelli che vedremo scorrere davanti ai nostri occhi sono solo i filmati d’epoca, alternati alla voce registrata dello stesso Enrico Berlinguer, prelevata da precedenti comizi del 1978 e 1979. Torneremo così alla radice del suo pensiero politico, rivolto anzitutto ai diseredati che vivono ai margini della nostra società, ma anche alle donne che reclamano la propria emancipazione, alla necessità di un movimento sempre più internazionale, aperto alle culture del mondo che cambia, determinato a tutelare il patrimonio artistico e il diritto all’istruzione nel nostro paese.
Ma torneremo soprattutto indietro a quella drammatica sera del 7 giugno 1984 a Padova, mentre Berlinguer si rivolge alla folla dei militanti del PCI prima delle elezioni europee. Nessuno avrebbe mai immaginato che quelli fossero gli ultimi istanti di vita cosciente del leader del PCI. Il regista coglie i chiari segni di sofferenza nella voce e sul volto del Segretario, determinato a portare a termine il proprio discorso, mentre la folla continua a scandire: “Enrico! Enrico!”. Lo stresso nome destinato a risuonare tra la folla dei due milioni di italiani che si riversarono a Roma, a Piazza San Giovanni nel giorno del suo funerale. E per un attimo, il regista cattura un ultimo, struggente sorriso che illumina il volto di Berlinguer prima di salutare per sempre i compagni.
Nel mentre, il bel film di Samuele Rossi ricostruisce i giorni della speranza, mentre il paese intero attende con il fiato sospeso di conoscere gli aggiornamenti sul suo stato di salute. Vedremo l’arrivo del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, i telegrammi che arrivano da ogni parte del mondo e dalle personalità più disparate, da Umberto Eco a Vasco Rossi. Alle 12:45 dell’11 giugno ogni speranza si spegne, ma il documentario ricostruisce l’incredibile risposta popolare, la folla che si riversa prima in Via delle Botteghe Oscure, presso la sede del Partito Comunista dove è allestita la camera ardente e quindi a San Giovanni per l’estremo saluto.
La scelta di montare solo le parole e le immagini nude, prive di qualunque genere di commento, è il segreto di questo film-documento dall’incredibile valore storico, capace di riportarci a un tempo lontano, restituendo in tutta la sua umanità e la sua grazia un leader che non ha predecessori né epigoni, capace di portare il Partito Comunista al 34,4%, secondo solo alla Democrazia Cristiana nell’Italia della Prima Repubblica. Ma soprattutto, di riportarci a un tempo dove ancora la lotta politica sapeva essere un sentimento popolare, capace di muovere le masse, toccare il cuore e la coscienza di uomini e donne, uniti dalla visione di un mondo meno ingiusto.
E noi non possiamo che sperare che il documentario Prima della fine – Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer venga visto da più persone possibile, compreso chi non si riconosce affatto o magari ha smesso di riconoscersi nella Storia della Sinistra italiana, perché quell’idea di politica e di umanità non resti che un ricordo lontano.
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