Lorenzo Bianchini, autore dei lungometraggi Radice quadrata di tre, Custodes Bestiae, Film Sporco, è tornato dietro la macchina da presa e per presentare la sua ultima fatica, Oltre il guado, ha scelto il Taormina Film Festival. Il suo nuovo film è una ghost story ambientata in Friuli, regione da cui proviene il regista e, per questo, già soggetto delle opere precedenti. La storia ruota attorno a un etnologo che lavora nella profondità dei boschi, cattura degli animali e, per la salvaguardia della fauna locale, monta delle telecamere in modo da monitorarne il comportamento a distanza. Le registrazioni lo portano ad esplorare un remoto villaggio, sito di un’antica maledizione, in cui resta intrappolato a causa della pioggia che, innalzando il livello del fiume, non gli lascia altra scelta che affrontare il male che risiede in quelle zone.
Oltre il guado è prodotto da Omar Soffici per Collective Pictures e dal nostro blogger Gianluigi Perrone.
Guarda qui sotto la photogallery di Oltre il guado, dopo la sinossi ufficiale:
L’etnologo naturalista Marco Contrada raggiunge le zone boschive del Friuli orientale, ai confini con la Slovenia, per svolgere il consueto lavoro di censimento degli animali selvatici. Marco osserva cinghiali e cervi, e fa ordinaria manutenzione alle varie fototrappole sparse nelle foreste per filmare gli animali. Una notte, guardando le riprese di una volpe catturata il giorno prima, nota che l’animale si avvicina a ruderi di case abbandonate nella parte più interna del bosco. Il giorno seguente si mette alla ricerca di quelle case. Oltrepassa con il suo camper il guado di un fiume turbolento mentre la pioggia comincia a cadere e a ingrossarne le acque. Raggiunge quelle abitazioni, è un paesino abbandonato immerso in un silenzio tombale. La carcassa lacerata di un cinghiale appena massacrato conferma il sospetto… qualcosa si muove, di notte, tra le strade del paese. Il maltempo continua a imperversare e a gonfiare le acque dei torrenti rendendo inaccessibile la via del ritorno e intrappolando Marco “oltre il fiume”. Vecchie foto, trovate all’interno di ciò che rimane della scuola del paese, fanno sospettare qualcosa. Qualcosa di diverso di un animale feroce. Frammenti di un lontano passato riemergono dall’oscurità. La pioggia è incessante e l’umidità penetra nelle ossa di Marco che cerca disperatamente riparo nelle case del paese abbandonato… Un paese che, a poco a poco, sembra intrappolarlo in una sorta di antico maleficio che continua a vivere in quell’angolo sperduto dove la solitudine regna sovrana. Urla disumane echeggiano, ora vicine, tra le strade del villaggio fantasma.
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