Quando si parla di adattamenti cinematografici tratti da Stephen King, vengono subito in mente titoli celebri come Shining, Misery, It o Stand by Me. Eppure, nel vasto universo di trasposizioni kinghiane, ci sono film che – pur con un certo potenziale – sono passati quasi del tutto inosservati. Uno di questi è un horror cupo e disturbante uscito nel 1997, che oggi in pochi ricordano essere ispirato a un racconto di King. Parliamo di The Night Flier, pubblicato originariamente nella raccolta Incubi & Deliri del 1993.
La trama segue Richard Dees, un giornalista spietato e disilluso che lavora per un tabloid sensazionalista. La sua ultima inchiesta lo porta a indagare su una serie di omicidi avvenuti in piccoli aeroporti: tutte le vittime sono state dissanguate e, secondo alcune testimonianze, un misterioso aeroplano nero appare poco prima dei delitti. Dees, interpretato da Miguel Ferrer, inizia un viaggio sempre più ossessivo alla ricerca del cosiddetto “Volatore Notturno“, una figura inquietante che sembra incarnare il male puro. Il film mescola elementi da thriller investigativo e horror gotico, creando un’atmosfera sporca, angosciante e carica di tensione.
Nonostante il potenziale narrativo e l’efficacia di alcune sequenze, The Night Flier ebbe una distribuzione molto limitata. Non fu mai davvero promosso a dovere e arrivò quasi in sordina nelle sale statunitensi, senza grande copertura mediatica. Questo scarso lancio commerciale influenzò anche la percezione critica del film, che venne accolto in modo tiepido al momento dell’uscita. Col passare del tempo, però, alcuni appassionati di King e del genere horror hanno cominciato a rivalutarlo come un piccolo cult sotterraneo. Su IMDb, il film mantiene oggi una valutazione di 6,0 su 10: un punteggio modesto ma indicativo del fatto che chi lo ha visto spesso lo ha apprezzato, in particolare per l’atmosfera unica e per la performance del protagonista. Miguel Ferrer, scomparso nel 2017, ha saputo rendere perfettamente il cinismo e il disincanto del suo personaggio, contribuendo in modo decisivo alla riuscita del film.
Anche Stephen King, in alcune interviste, ha espresso il suo apprezzamento per l’adattamento, definendolo fedele nello spirito e particolarmente riuscito nel tratteggiare il lato oscuro del giornalismo sensazionalista. Il vampiro del film, che appare solo nelle fasi finali, rimane una delle rappresentazioni più sinistre e originali del mito, soprattutto per la scelta di non mitizzarlo, ma di renderlo una creatura inquietante e grottesca.
The Night Flier è quindi un film dimenticato forse dimenticato troppo in fretta, ma capace di lasciare il segno tra chi lo riscopre e soprattutto di trasportare sul grande schermo molte delle atmosfere e dello spirito dell’autore americano. Un’opera minore ma non priva di fascino, che merita di essere riportata alla luce dagli appassionati di horror e dai fan del Re del Brivido.
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