Nelle ultime ore ha creato particolare scalpore la decisione da parte di AMC di apporre un trigger warning prima dei passaggi televisivi di Quei bravi ragazzi, l’iconico film diretto da Martin Scorsese nel 1990 che poteva vantare nel cast attori del calibro di Robert De Niro, Ray Liotta, Joe Pesci, Paul Sorvino e molti altri.
L’avvertimento posto prima del film avvisa riguardo la presenza di stereotipi linguistici e culturali che potrebbero offendere la sensibilità di alcuni spettatori. Nello specifico questo recita: “Questo film include stereotipi linguistici e/o culturali che sono in contrasto con gli standard odierni di inclusione e tolleranza e potrebbero offendere alcuni spettatori.”
Un provvedimento che ha irritato e non poco Frank Sivero, interprete nel film del gangster Frankie Carbone, il quale in una recente intervista ha espresso tutto il suo disaccordo verso tale avviso. L’attore di origine italiana ha spiegato come durante le riprese del film fosse stato lo stesso Scorsese a incoraggiare gli attori a improvvisare, criticando inoltre le modifiche già apportate da AMC alla versione televisiva del film, che presenta dialoghi modificati:
«Mi turba il modo in cui AMC ha completamente modificato il film. Non si sente la lingua. Hanno cancellato la lingua. Allora, perché sono così sconvolti per un film che è conosciuto in tutto il pianeta Terra in ogni lingua possiate conoscere, e che è già stato visto da tutti i leader del mondo?»
L’attore ha poi aggiunto:
«Sono turbato, perché, grazie a Dio sono stato in grado di fare le mie cose improvvisando, portando così un po’ di dark humor nella vita di queste persone, e non solo facendo una scena violenta, come un film horror. Uno di quei film horror che vi sognate la notte, mi spiego? Non è certamente quello che vi succede dopo aver visto Quei bravi ragazzi.»
Sivero ha poi rimarcato come la violenza presente in Quei bravi ragazzi venisse in qualche modo controbilanciata dalla caratterizzazione donata dal cast ai vari personaggi:
«Li ho creati io. Ho reso reali quei momenti, qualsiasi cosa accadesse momento per momento, qualunque cosa, per distogliere l’attenzione dal fattore violenza, per rendere quelle persone più piacevoli, ed è per questo che sono tutti simpatici. Per me è un insulto, perché ho creato il mio personaggio.»
Quei bravi ragazzi segnò il ritorno di Martin Scorsese al genere gangster e si affermò immediatamente come uno dei migliori film mai realizzati, finendo già a partire dal 2000 nel National Film Registry
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Fonte: CBR
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