Durante l’ultimo episodio del suo podcast The Video Archives Podcast, che tiene abitualmente insieme al sodale e co-sceneggiatore di Pulp Fiction Roger Avary, Quentin Tarantino si è scagliato contro la Hollywood contemporanea definendola un periodo tutt’altro che roseo per il cinema.
Questo senso di crisi e disfacimento, per il regista de Le iene e Bastardi senza gloria, è però ciclico, e riprenderebbe quanto già consumatosi negli anni ’50 e negli anni ’80. «Anche se gli anni ’80 sono stati il periodo in cui probabilmente ho visto più film nella mia vita che mai, almeno per quanto riguarda l’uscita al cinema, sento che il cinema degli anni ’80 è, insieme agli anni ’50, l’era peggiore della storia di Hollywood. Eguagliato solo dall’era attuale!», ha detto Tarantino.
«La cosa buona dell’essere in una brutta epoca del cinema hollywoodiano sono (i film) che non si conformano, quelli che si distinguono dalla massa. Quelle uscite si distinguono dalla massa, aspirano letteralmente a diventare dei classici», ha aggiunto il cineasta, sforzandosi, per così dire, di guardare il bicchiere mezzo pieno.
Tarantino ha poi concluso la sua riflessione aggiungendo: «Certo, mi è piaciuto Star Wars. Cos’ha che non va? ll film mi ha completamente trasportato e mi sono lasciato trascinare dai personaggi. Quando si sono accese le luci, mi sono guardato intorno e ho pensato per un attimo: “Wow! Che bei momenti per il cinema!”. Tuttavia, questo non è necessariamente il mio tipo di film preferito. Sono più un tipo da Incontri ravvicinati del terzo tipo, in cui Spielberg si è prefissato di fare un’epopea per le persone normali, non solo per i cinefili. Pochi film hanno avuto il tipo di climax di Incontri ravvicinati. Ha sbalordito il pubblico».
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Foto: Getty (Dave J Hogan/Getty Images)
Fonte: The Video Archives Podcast
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