Quentin Tarantino sul suo unico flop: «È stato uno shock per la mia autostima»
telegram

Quentin Tarantino sul suo unico flop: «È stato uno shock per la mia autostima»

In attesa di The Movie Critic, il cineasta torna a riflettere sulla più grande delusione della sua carriera, l'insuccesso di Grindhouse: A prova di morte

Quentin Tarantino sul suo unico flop: «È stato uno shock per la mia autostima»

In attesa di The Movie Critic, il cineasta torna a riflettere sulla più grande delusione della sua carriera, l'insuccesso di Grindhouse: A prova di morte

Quentin Tarantino

A ridosso del suo sessantunesimo compleanno, mentre in rete i fan si dilettano nelle più bislacche teorie sulla trama del suo decimo e ultimo film, The Movie Critic, Quentin Tarantino torna a riflettere sulla sua lunga e fortunata carriera come cineasta.

Partito praticamente dal nulla, come un autodidatta che deve la sua formazione alla passione per i film più che a qualsiasi tipo di scuola professionale, il regista californiano ha incontrato subito un successo esplosivo grazie a Le iene (1991) e Pulp Fiction (1994). Ma non tutto è stato sempre rose e fiori. Al contrario, un film a lui molto caro non ha assolutamente incontrato la risposta sperata, attestandosi come il suo più clamoroso flop al botteghino. Stiamo parlando di Grindhouse – A prova di morte (2007),  il primo capitolo di quella che, nella mente di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, autore del successivo Planet Terror, avrebbe dovuto essere una saga interamente incentrata sul genere explotaition.

«Io e Robert pensavamo che le persone avessero un’idea più chiara sui film di exploitation. Purtroppo non era affatto così. Le persone non avevano idea di cosa stavano guardando. Quello che stavamo facendo non aveva nessun significato per loro» ha dichiarato, non senza una certa amarezza Tarantino, intervistato da un celebre settimanale spagnolo. «Ho avuto la fortuna di scrivere storie che hanno coinvolto fortemente il pubblico, e questo mi ha permesso di esprimere la mia arte senza le limitazioni imposte alla stragrande maggioranza dei registi. Però è successa una cosa divertente: per un po’ di tempo ho ricevuto molte proposte di progetti, finché gli studios non hanno iniziato a pensare che volessi dedicarmi solo alle mie storie, e per questo hanno smesso di cercarmi. Dopo il flop di Grindhouse – A prova di morte, che non è andato bene al box office ed è stato un vero shock per la mia autostima, invece ho improvvisamente ricominciato a ricevere proposte!»

Dati alla mano, il film con Zoe Bell, Rosario Dawson e un irresistibile Kurt Russell nella parte del serial killer Stuntman Mike, ha incassato nel mondo solo 31 milioni di dollari, a fronte di un investimento di 30. Numeri incomparabili rispetto al resto della filmografia di Tarantino, tra i pochissimi autori contemporanei a saper coniugare la critica e il botteghino. L’insuccesso commerciale non comporta comunque che il cineasta voglia disconoscere la sua creatura, anzi il contrario: «Non era poi tanto male vero? Se questo è il peggior film che ho fatto, va bene così!». Noi non possiamo che consigliarvi di recuperare questo piccolo cult movie, non fosse altro che per le scene di azione e la sua strabiliante colonna sonora. Se vi è piaciuto, fatecelo sapere nei commenti!

Foto: Getty (Matt Winkelmeyer/FilmMagic)

Fonte: Diari ARA

© RIPRODUZIONE RISERVATA