Gli anni ’90 hanno rappresentato un periodo di grande fermento televisivo, dove le aspirazioni di molte produzioni si scontravano con un panorama sempre più competitivo. In questo contesto, si inserisce un bizzarro esperimento televisivo: una sitcom chiamata The Amazing Live Sea-Monkeys, che sperava di replicare il successo delle Tartarughe Ninja e conquistare l’immaginario collettivo. Se i cartoni animati e le serie per ragazzi abbondavano di creature mutanti e animali antropomorfi, The Amazing Live Sea-Monkeys tentò di ritagliarsi uno spazio unico, basandosi su un’idea improbabile quanto affascinante: trasformare le microscopiche Artemia, meglio note come Sea-Monkeys, in personaggi a grandezza umana protagonisti di avventure comiche.
Le Sea-Monkeys (scimmie di mare), commercializzate a partire dagli anni ’50, erano già immerse in un’aura di curiosità scientifica e fascino nostalgico. Nate come semplici creature acquatiche da laboratorio, furono trasformate in un’icona culturale grazie a campagne pubblicitarie colorate e promettenti, che le presentavano come creature gioiose e quasi magiche. Tuttavia, l’idea di adattarle in una sitcom live-action portava con sé una sfida evidente: come rendere interessante un concetto così semplice?
La mente dietro The Amazing Live Sea-Monkeys era Howie Mandel, noto attore e comico che negli anni ’90 aveva già conquistato il pubblico grazie alla serie animata Bobby’s World. Mandel si ispirò alla passione di sua figlia per le Sea-Monkeys e decise di trasformare quel piccolo hobby in una produzione televisiva. “Questo potrebbe diventare più grande delle Tartarughe Ninja“, dichiarò con entusiasmo all’epoca, decidendo di collaborare con i Chiodo Brothers, esperti in effetti speciali e animazione stop-motion, nonchè noti per aver già lavorato al film di Tim Burton Pee-wee’s Big Adventure.
La serie, che debuttò nel 1992, raccontava le avventure del “Professore” (interpretato dallo stesso Mandel), uno scienziato eccentrico che, con un esperimento, riesce a ingrandire tre scimmie di mare trasformandole in creature umanoidi. Questi personaggi che prendono vita, interpretati da Rob LaBelle, Peter Pitofsky e Sean Whalen, vivono nella bizzarra cornice del laboratorio del Professore, un faro sul mare, e si trovano di volta in volta coinvolti in situazioni comiche e surreali. La serie strizzava l’occhio al pubblico giovane con gag slapstick, ambientazioni fantasiose e guest star come Gilbert Gottfried.
Il confronto con le Tartarughe Ninja, a questo punto, era inevitabile, considerando che il loro successo aveva ridefinito l’intrattenimento per ragazzi. Nate come una parodia dei fumetti “cupi” degli anni ’80, le quattro testuggini avevano conquistato il pubblico virando verso un tono umoristico, con la loro comicità sopra le righe e un buffissimo amore per la pizza. The Amazing Live Sea-Monkeys, sostanzialmente, cercò di replicare questa formula, puntando su situazioni assurde e avventure strampalate, come lo scontro con un gigantesco “Octopotomus” o parodie di film come Mamma, ho perso l’aereo.
Nonostante le somiglianze tematiche, le Sea-Monkeys non riuscirono mai a replicare il successo delle Tartarughe. La serie, infatti, si scontrò con un mercato già saturo di prodotti simili, da Street Sharks – quattro pinne all’orizzonte a Stoffa da campioni, e con la difficoltà di competere con franchising consolidati che dominavano sia la televisione che il merchandising.
Dopo soli tre mesi di messa in onda, The Amazing Live Sea-Monkeys fu infatti cancellata a causa dei bassi ascolti e dei costi di produzione elevati. Sebbene non abbia lasciato un segno duraturo nell’immaginario collettivo, la serie resta ancora oggi un curioso esperimento, testimonianza di quanto la televisione degli anni ’90 fosse disposta a rischiare nel tentativo di creare qualcosa di nuovo.
Leggi anche: Perché le Tartarughe Ninja si chiamano come i pittori rinascimentali italiani?
Fonte: CBR