Gli adattamenti tv, lo sappiamo, non sono tenuti a rispettare al 100% il materiale letterario originale. Medium diversi richiedono dispositivi narrativi e visivi diversi, quindi è normale che dalla pagina al grande schermo vengano modificate molte cose. Il Signore degli Anelli, ad esempio, ha dato maggior risalto alle epiche battaglie rispetto ai romanzi, e con grandi risultati, e così la saga di Harry Potter ha preferito concentrarsi su altri aspetti. Restando sul maghetto più famoso al mondo, però, c’è un dettaglio modificato dai film che ancora oggi è semplicemente imperdonabile.
Col passare dei film, gli adattamenti si sono concessi sempre più libertà. Se i primi capitoli hanno cercato di restare quanto più fedeli possibili ai romanzi di J.K. Rowling, lo stesso non si può dire per Harry Potter e il Principe mezzosangue, che ha davvero maciullato la trama, deludendo moltissimi fan. Ma è con I doni della morte – Parte 2 che è stato compiuto un vero sacrilegio, un cambiamento che in buona sostanza cambia il significato stesso del finale della storia.
La battaglia finale di Hogwarts è stata ovviamente super spettacolarizzata per fini cinematografici, e questo ci sta. Anche sequenze palesemente pensate per il grande schermo e funzionalità 3D, come il “volo” di Harry Potter e Voldemort tra le torri del castello riescono a trovare un suo senso preciso al cinema, ma lo stesso non si può dire per il climax finale. Dopo aver distrutto tutti gli Horcrux, le bacchette di Harry e quelle dell’Oscuro Signore si scontrano tra di loro: la Bacchetta di Sambuco non obbedisce più a Voldemort perché in realtà il vero padrone (tramite vie traverse) è Harry, che ha così la meglio. Voldemort si disintegra di fronte agli occhi di tutti gli eroi della storia e sparisce trasportato dal vento.
Ecco, questo cambiamento è inaccettabile, per un fan di Harry Potter. Nei libri, infatti, tutto il finale ruota intorno alla de-mitizzazione di Voldemort: quando inizia lo scontro con Harry, il maghetto con la cicatrice inizia a chiamarlo semplicemente Tom, restituendolo quindi ad una dimensione umana e meno “divina”, sottolineando che ora che i pezzi strappati della sua anima sono stati distrutti non sia altro che un involucro vuoto di un uomo ambizioso e solo, senza amore. La conferma definitiva arriva dalla sua morte: nei libri Voldemort non si dissolve, non sparisce, non esplode e non gli succede nulla di clamoroso, ma semplicemente il suo corpo senza vita si accascia a terra, dove tutti possono vedere che, nonostante l’enorme potere, altro non era che un uomo come tutti.
Due diversi approcci, che restituiscono risultati diammetralmente opposti: nei film Voldemort mantiene la sua natura “divina” dissolvendosi, nei libri invece viene spogliato di tutto l’oscuro potere che aveva agli occhi del mondo magico. E non è mica poco! Per questo speriamo che la nuova serie tv in arrivo possa rendere giustizia al vero finale della storia e non cambiare questo dettaglio.
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Foto: Warner Bros.
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