Questa serie tv appena uscita su Netflix è il mix tra Le ali della libertà e Prison Break che non vi aspettate
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Questa serie tv appena uscita su Netflix è il mix tra Le ali della libertà e Prison Break che non vi aspettate

Una produzione che mostra senza filtri la violenza e la corruzione che dilagano dietro le sbarre

Questa serie tv appena uscita su Netflix è il mix tra Le ali della libertà e Prison Break che non vi aspettate

Una produzione che mostra senza filtri la violenza e la corruzione che dilagano dietro le sbarre

Una scena della serie tv Netflix Black Warrant

Le storie ambientate nelle prigioni affascinano il pubblico da sempre, come dimostrano film e serie di successo come Le ali della libertà, Il conte di Montecristo, Prison Break e Orange Is the New Black. Black Warrant, nuova serie tv targata Netflix, si aggiunge al genere portando sullo schermo un racconto ispirato al libro Black Warrant: Confessions of a Tihar Jailer, scritto dal giornalista Sunetra Choudhury e da Sunil Kumar Gupta, ex direttore carcerario. Il libro ripercorre le esperienze di Gupta nei suoi 34 anni di servizio, e la serie, composta da sette episodi, è stata sviluppata da Vikramaditya Motwane (Sacred Games, Jubilee) e Satyanshu Singh.

Il protagonista è interpretato da Zahan Kapoor, nei panni di Sunil Gupta, affiancato da Rahul Bhat, Paramvir Singh Cheema, Anurag Thakur e Sidhant Gupta, che veste i panni di Charles Sobhraj, il vero criminale noto come il Bikini Killer, già interpretato da Tahar Rahim nella serie tv The Serpent.

Ambientata negli anni ’80 in India, la serie offre uno sguardo crudo sulla dura realtà della prigione di Tihar, una delle più grandi dell’Asia, attraverso gli occhi di un giovane e idealista direttore carcerario. Fin da subito, Black Warrant mostra senza filtri la violenza e la corruzione che dilagano dietro le sbarre, dove circa 2.000 detenuti sono sorvegliati da appena 700 guardie, creando un ambiente caotico e pericoloso, in stile Prison Break.

La serie esplora anche le dinamiche tra le guardie, con Sunil che fatica a inserirsi tra i suoi colleghi più esperti e fisicamente prestanti. Nel tempo, però, comprende che solo collaborando con loro può affrontare le difficoltà del carcere, tra scontri tra gang, tentativi di fuga e persino le conseguenze di una relazione nata sul posto di lavoro.

Uno degli aspetti più interessanti di Black Warrant è il rapporto tra Sunil e Charles Sobhraj, il famigerato assassino che, come il serial killer Ed Kemper in Mindhunter, diventa per lui una sorta di mentore. È proprio Sobhraj a procurargli il lavoro e a guidarlo nei meccanismi interni del carcere, dimostrando come dietro le sbarre le regole del mondo esterno non valgano più.

A differenza delle classiche narrazioni carcerarie, Black Warrant capovolge la prospettiva: il protagonista non è un detenuto che cerca di sopravvivere, ma una guardia costretta ad adattarsi a un ambiente ostile. Sunil non ha scelto questa carriera, ma deve accettarla per necessità economiche, trovandosi subito di fronte a una realtà spietata e a scelte difficili.

La serie evita giudizi morali, lasciando allo spettatore il compito di trarre le proprie conclusioni. Un esempio è l’episodio Gallows, in cui un’esecuzione si trasforma in un disastro burocratico piuttosto che in un dilemma etico. Black Warrant mostra il sistema carcerario in tutta la sua crudezza, rivelando le sfumature di umanità che emergono nei contesti più oscuri e ponendo una domanda fondamentale: cosa rende davvero buoni o cattivi?

Black Warrant è disponibile in streaming su Netflix.

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