Se pensate di aver visto tutto in fatto di serie tv horror, preparatevi a cambiare idea. Questa inquietante produzione Netflix non si limita a raccontare storie di fantasmi, ma spinge lo spettatore a confrontarsi con il terrore puro, fondendo realtà e incubi in modo mai visto prima.
Stiamo parlando di Haunted, pseudo-documentario horror che si distingue per il suo approccio unico nel raccontare esperienze soprannaturali. A differenza dei tipici reality show paranormali che si concentrano su indagini in luoghi infestati, infatti, questa serie tv punta tutto sulle testimonianze dirette di persone che sostengono di aver vissuto incontri terrificanti con entità paranormali. In ogni episodio, i protagonisti si siedono insieme a familiari e amici, creando un’atmosfera intima in cui condividono i loro ricordi più inquietanti, da possessioni demoniache a rapimenti alieni, passando anche per storie di crimini reali. Questa struttura narrativa, che dà priorità all’impatto emotivo degli eventi raccontati, rende la serie più profonda e coinvolgente rispetto ai soliti format di ghost hunting.
Uno degli aspetti più inquietanti di Haunted è il suo totale rifiuto nel fornire prove concrete o smentire le esperienze narrate. Gli episodi della serie lasciano infatti spazio al dubbio e alla libera interpretazione dello spettatore, che si trova così a interrogarsi sulla veridicità delle storie, ulteriormente ampliatesi con il rilascio dello spinoff Haunted: Latin America, che esplora leggende e folklore della cultura latinoamericana.
La struttura narrativa dello show, come anticipavamo, si distingue anche per il coinvolgimento di amici e parenti dei narratori, piuttosto che di punti di vista esterni: un approccio che indubbiamente conferisce autenticità alle storie e crea un forte legame emotivo con il pubblico. In questo modo, il pubblico segue i racconti come se fossero parte di una conversazione intima, il che rende esperienze narrate ancora più vicine e realistiche. Per esempio, in un episodio della prima stagione, una donna ricorda il suo vissuto con un padre e un nonno serial killer; la narrazione coinvolge anche il nipote e la sorella della protagonista, offrendo una prospettiva condivisa che rende il racconto ancora più intenso e drammatico. Inoltre, la presenza di un amico esterno, che ascolta e fa domande, aggiunge profondità alla storia, permettendo ai protagonisti di scavare nei loro ricordi e di rivelare dettagli che altrimenti potrebbero rimanere nascosti.
Un altro episodio significativo vede un uomo raccontare la sua esperienza con un’entità denominata “La Donna in Bianco“. A fare da contrappunto alla prospettiva dell’interessato, c’è un suo amico che si mostra apertamente scettico, aprendosi a un interessante dialogo implicito con lo spettatore sul contrasto tra fede e dubbio. L’elemento umano è centrale in Haunted, e il successo della serie tv deriva proprio dalla capacità di esplorare le paure e i traumi personali dei narratori, andando oltre il semplice racconto del soprannaturale.
La serie, composta da tre stagioni, ha riscosso un notevole interesse proprio per la sua capacità di mescolare realtà e finzione, lasciando agli spettatori la decisione su cosa credere. Le storie narrate, pur non cercando di essere provate, offrono uno sguardo profondo sulle esperienze umane di fronte all’ignoto, suscitando emozioni contrastanti che vanno dal terrore alla compassione.
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Fonte: Collider
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