Immaginate un mondo in cui i supereroi Marvel, invece di affrontare battaglie epiche contro malvagi intergalattici, vengono ridotti a semplici energie da collezionare e evocare. Un universo in cui non sono più i protagonisti di storie di coraggio e sacrificio, ma degli oggetti di gioco, pronti a essere richiamati dai più giovani in un gioco che mescola superpoteri e avventure. L’assurdo anime di cui vi parliamo in questo articolo ha trasformato i più grandi eroi Marvel in… qualcosa di completamente inaspettato.
Parliamo di eche, nel 2014, ha portato i supereroi Marvel in un contesto completamente nuovo, trasformandoli in creature digitalizzate da collezionare ed evocare per combattere, proprio come accade in Pokémon. Prodotta da Bandai in Giappone e trasmessa negli Stati Uniti su Disney XD, la serie ha rappresentato un esperimento curioso che ha fuso l’azione tipica dei fumetti Marvel con le dinamiche dei giochi collezionabili tanto amati dai più giovani.
A differenza delle tradizionali storie di supereroi, Marvel Disk Wars non mette al centro gli stessi Avengers, ma un gruppo di ragazzi che ottiene il potere di liberarli dai DISKs (Digital Identity Securement Kits), dispositivi in grado di imprigionare gli eroi e i loro nemici in forma di pura energia. Quando necessario, i protagonisti possono evocare gli Avengers per un massimo di cinque minuti e trenta secondi, costringendoli a combattere contro avversari sempre più temibili.
Proprio come in Pokémon, gli eroi sono suddivisi in categorie chiamate Bio-Codes, che determinano quali personaggi ogni protagonista può controllare. Akira, il leader del gruppo, possiede il Tech Bio-Code, che gli permette di richiamare eroi legati alla tecnologia come Iron Man, War Machine e Falcon, contrassegnati dal colore rosso. Hikaru, invece, ha l’Energy Bio-Code e può evocare Thor, Cyclops e Nova, associati al colore viola. Questa suddivisione riflette chiaramente l’influenza dei giochi di ruolo collezionabili, dove ogni personaggio appartiene a una classe con caratteristiche specifiche.
Pur mantenendo come protagonisti gli Avengers più famosi del Marvel Cinematic Universe, Disk Wars introduce anche personaggi meno noti, come Deadpool, Iron Fist, Luke Cage e diversi membri degli X-Men, ampliando così l’universo narrativo della serie. Con un totale di 51 episodi in un’unica stagione, lo show ha avuto modo di esplorare un’ampia gamma di storie e battaglie, offrendo ai fan continui colpi di scena e nuove combinazioni di personaggi.
Non è un caso che Marvel Disk Wars sia stato concepito come parte di un progetto più ampio legato al merchandising. La serie era infatti direttamente collegata a Bachicombat, un gioco da collezione simile ai Pogs, in cui i giocatori lanciavano dischetti raffiguranti i supereroi Marvel nel tentativo di ribaltare quelli dell’avversario. I DISKs venivano venduti attraverso distributori gashapon, tipici dei negozi giapponesi, che offrivano oggetti da collezione casuali racchiusi in capsule di plastica.
L’idea di trasformare gli Avengers in oggetti da collezione non si fermò ai DISKs fisici: Bandai sviluppò anche un videogioco per Nintendo 3DS, rilasciato esclusivamente in Giappone, che permetteva ai giocatori di simulare le battaglie viste nell’anime.
Nonostante il chiaro intento commerciale, Marvel Disk Wars si è distinto per la sua capacità di offrire un’interpretazione originale dei supereroi Marvel, trasformandoli in vere e proprie icone del mondo dei giochi collezionabili. Il concept della serie riflette il cambiamento nel modo in cui le nuove generazioni si relazionano con i supereroi: non più semplicemente figure da emulare, ma personaggi da possedere, controllare e gestire come avatar in una grande avventura interattiva.
Se da un lato la serie può essere vista come un’operazione di marketing per spingere il pubblico a investire in gadget e giochi, dall’altro ha dato vita a uno degli esperimenti più singolari della cultura pop degli anni 2010. Ancora oggi, alcuni DISKs da collezione possono essere trovati su eBay o Amazon, a dimostrazione di come Marvel Disk Wars abbia lasciato un segno, per quanto particolare, nell’universo Marvel.
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Fonte: SlashFilm
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